Minori immigrati e comunità residenziali indagine sulle ragioni dell'inserimento in comunità e sulle modalità di trattamento
Identità e Minori Immigrati
Le difficoltà causate dall'arrivo nel nuovo paese, quali ad esempio quelle familiari, vanno a ledere soprattutto il concetto di identità del minore, che in questa fase della vita è ancora fragile nella maggior parte dei casi. In effetti, il maggior lavoro che deve affrontare un adolescente è quello di conquistarsi un senso di identità mentre si trova escluso sia dal mondo dell'infanzia che da quello degli adulti (Hawkin-Rodgers, 2007).
Questo vale in particolar modo per un giovane immigrato che deve affrontare un cambiamento così importante quale è l'immigrazione stessa.
Si tratta dunque di ragazzi che dopo aver costruito la propria identità secondo un determinato sistema di valori e norme sociali, oltre che familiari e personali, si trova a doverle modificare, ricostruire, riadattare ad un altro mondo. Non è sempre un'operazione facile e la presenza di difficoltà simili nel nucleo familiare non aiuta. In questa situazione di fragilità anche emotiva è semplice ritrovarsi a prendere strade sbagliate. Questo anche, come già segnalato, grazie all'esperienza di marginalizzazione che molti di loro affrontano.
Anche i minori non accompagnati si trovano ad affrontare difficoltà analoghe. Anche per loro si viene a creare un problema di identità, aumentato dal fatto che sono da soli nella nuova situazione, o almeno lo sono ufficialmente e quindi nella maggior parte delle situazioni in cui devono interagire con persone locali. Questi ragazzi devono riuscire ad adattarsi alla nuova condizione senza una guida adulta direttamente fruibile.
Di diverso per loro c'è però che il doversi arrangiare da soli li porta spesso in contatto con i servizi sociali in modo abbastanza rapido e questo li conduce a finire presto sotto la tutela dei servizi stessi e ad avere a disposizione comunque un contesto protetto in cui lavorare su di sè.
Inoltre, ricordando la precedentemente citata questione della diversa concezione di “minore” nelle diverse culture, un minore non accompagnato è già in possesso, all'arrivo in Italia, di un buon grado di autonomia e può sentirsi frustrato dalla “reclusione” in comunità o dall'obbligo ad esempio di ricevere una formazione scolastica, cosa che in molti casi si trova ad ostacolare tutti i progetti alla base del trasferimento in Italia.
Questo complica la visione che il minore ha della propria identità che non coincide con quella che gli viene attribuita dal nuovo ambiente e può ad esempio portare, nel caso in cui vi sia già stato inserito, alla fuga dalla comunità (Giovannetti, 2008).
Questo brano è tratto dalla tesi:
Minori immigrati e comunità residenziali indagine sulle ragioni dell'inserimento in comunità e sulle modalità di trattamento
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Informazioni tesi
Autore: | Cecilia Raneri |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Scienze psicologiche |
Relatore: | Alessio Vieno |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 30 |
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