Un progetto di storytelling transmediale applicato al caso di cronaca giudiziaria Sutter-Bozano

Alla luce di quanto spiegato, per ideare uno storytelling o una qualsiasi storia all’interno di un progetto è necessario porsi alcune domande e delineare alcuni punti chiave, per poter avere un quadro completo di ciò che si vuole raccontare e trasmettere in modo efficace:
✓ Per quale motivo si racconta la storia?
✓ A chi raccontarla (audience), qual è il target che si vuole raggiungere?
✓ Come raccontarla, quali temi e argomenti sono presenti nella storia?
✓ Qual è il fine che si vuole raggiungere, ovvero quali sono l’intenzionalità e lo scopo narrativo?
✓ In quale ambito applicativo si vuole inserire la storia?
✓ Di cosa si vuole parlare, quali sono il messaggio e la morale da trasmettere?
✓ Quale tono di voce usare nel racconto?
✓ Quale impatto emotivo si desidera ottenere, cosa si vuole che l’audience provi?
✓ Quale tipo di esperienza mediatica (canali, strumenti e media) si vuole che l’audience viva?

In precedenza si sono visti una serie di modelli a cui poter fare riferimento per riorganizzare la propria storia, ma è anche vero che non ce n’è uno prettamente codificato. È necessario, però, che siano presenti delle caratteristiche e dei fattori essenziali per la costruzione narrativa:
✓ la storia deve avere una struttura interna famigliare riconoscibile;
✓ gli eventi e i personaggi devono assumere un ruolo chiaro all’interno della narrazione;
✓ il fattore dell’immedesimazione: l’audience deve potersi identificare nei personaggi, nelle loro caratteristiche e nelle loro dinamiche e relazioni;
✓ i fattori della sincerità e dell’autenticità: rendono una narrazione personale e che susciti delle emozioni.