L'apprendimento nella Prima Età Scolare. La mia esperienza nel Minivolley.

1. La conoscenza. Dando per scontato che sia gratificante praticare gli sport nei quali siamo più abili l'obiettivo della scuola e dei genitori dovrebbe essere quello di presentare ai giovani allievi almeno un certo numero di discipline. Non ci sono infatti solo calcio, pallavolo e basket ma anche rugby, baseball, bicicletta. Per conoscenza intendiamo quindi la consapevolezza delle effettive opportunità sportive, cui i giovani allievi devono essere messi al corrente.

2. La lealtà e il rispetto delle regole. In un mondo ideale tutti coloro che competono sono animati sempre da altruismo e correttezza, nella realtà quotidiana i competitori usano spesso inganni (anche programmati: doping.). Per cambiare questa mentalità che purtroppo dilaga nell'ambiente sportivo, c'è bisogno di lavorare per un futuro composto da atleti corretti e coscienti che la regola è elemento fondamentale della competizione.

3. L'avversario.È l'altro elemento fondante della competizione, e più sarà simile a noi da un punto di vista prestazionale, più la gara risulterà incerta e quindi appassionante. Il rispetto dell'avversario fa parte dell'educazione alla competizione: significa saper gestire le tensioni che sopraggiungono quando il risultato è incerto, senza scaricarle in comportamenti aggressivi che dimostrano tutta la debolezza psicologica dell'atleta. Il giocatore della squadra opposta ha la stessa età, probabilmente stessi interessi, sicuramente bisogni analoghi di affermazione e successo. Rispettare l'avversario è l'imperativo del giovane allievo che si avvicina a essere atleta adulto. Non è questione anagrafica: molti adulti di età sono rimasti degli allievi-bambini perché non hanno elaborato il complesso significato della figura dell'avversario.

4. Il miglioramento. Una prestazione, un'abilità cresce con la pratica. Quello che si definisce agonismo è la tensione verso questo miglioramento. L'agonismo, cos. come la volontà, un po' si impara, ma soprattutto lo si ritrova come una molla compressa dentro di ognuno. Impratichirsi in uno sport significa migliorare le proprie prestazioni e acquisire sicurezza. Chi non sperimenta e abbandona alla prima difficoltà non solo non potrà fare, ma nemmeno sperare di migliorare nel fare. Bisogna essere sicuri di ci. che si è capaci di fare e avere voglia di misurarsi con quello che non si è ancora certi di padroneggiare. Si deve avere la capacità di osare e di sbagliare, di ricominciare e migliorare. è cos. che si diventa ottimi atleti e ottime persone.

5. Il divertimento. Il gioco è l'elemento creatore della cultura, giacché in esso si ritrova l'elemento tipico della creatività umana: lo spirito di ricerca delle soluzioni innovative. La creatività ludica continua ben oltre il periodo infantile, e per coloro che riescono a mantenere un senso ludico nelle attività che svolgono, rende la vita più interessante e gratificante (Huizinga). Parlare di divertimento e senso ludico vuol dire trattare di qualcosa che ha a che fare con la crescita e la maturità dell'individuo. Chi sa adoperare con accortezza il registro del gioco e della ludicità, di solito adopera con la stessa maestria quello della serietà e dell'impegno. I termini anche se possono apparire in antitesi si sposano perfettamente: il gioco è qualcosa di quanto mai serio e impegnativo, e non per questo perde le caratteristiche di piacevolezza e divertimento.