Tutela dei minori in Internet

I social network, sono spesso protagonisti di vari fatti di cronaca, purtroppo di frequente in modo negativo. Nella realtà di una cittadina come Ascoli Piceno; Facebook e Messenger sono balzati agli “onori” della cronaca per aver dato il nome a delle operazioni portate avanti dalle forze dell’ordine, in materia di spaccio di droga e la violenza sessuale con coinvolgimento di minori. L’operazione Messenger è scattata a seguito della denuncia di due genitori, i quali avevano scoperto un filmato in cui si vedeva il figlio, un ragazzo di quattordici anni, che faceva uso di sostanze stupefacenti. Questo video risaliva al 2007. Nel corso delle indagini svolte a seguito della denuncia, è emerso che il ragazzo era stato contattato tramite Messenger; un metodo considerato sicuro dagli spacciatori. Il minore però non era l’unico. Gli investigatori hanno accertato che tanti ragazzi (la maggior parte dei quali minorenni) erano stati contattati tramite Messenger dagli spacciatori, che fingendosi seguaci della moda “Emo”, li convincevano a fare uso di stupefacenti. Alcuni dei ragazzi poi, per potersi pagare le dosi, compievano furti in casa, rivendendo gli oggetti in una gioielleria, i cui titolare sono stati poi indagati per ricettazione. In questa triste storia, un programma di chat, molto in voga tra i ragazzi, è stato usato come mezzo per contattare possibile vittime,molti delle quali, come detto minorenni, viene riproposto il problema di come sia importante cercare di seguire i minori nella navigazione on-line, minori che spesso usato il web senza il controllo da parte dei genitori.