Due letture della Campagna di Russia (1941-1943): Mario Rigoni Stern e Giulio Bedeschi
I russi: civili e combattenti
La guerra contro l'URSS fu combattuta per ragioni chiaramente politiche ed economiche, ma al di sopra di queste reali motivazioni, vi è una superficie ideologica rappresentata da uno dei cardini del regime fascista: l'anticomunismo. Ma «mentre l'anticomunismo era fonte di consenso interno troppo importante perché la propaganda fascista potesse mai rinunciarvi del tutto, lo stesso non può dirsi dell'antisovietismo.»
É del 1933, ad esempio, un trattato di amicizia tra i due regimi.
Soltanto con l'Operazione Barbarossa le relazioni italo-sovietiche ovviamente crollarono. I termini della propaganda della guerra in Russia furono un insieme di anticomunismo, antisemitismo e razzismo; i soldati italiani dovevano sentirsi come crociati. L'ideologia nazista fu ancora più dura, dato che «nei piani nazisti la Russia doveva diventare una colonia di sfruttamento, con la distruzione della sua civiltà.» É difficile fare un resoconto esaustivo dei rapporti italiani con la popolazione civile e con i prigionieri russi; tale difficoltà deriva soprattutto dalla creazione di stereotipi nella memorialistica e nei racconti di reduci. Attraverso queste letture deriva «l'immagine dell'Italia come di un'isola di umanità all'interno di un conflitto che era soprattutto una guerra ideologica e di annientamento.»
In Centomila gavette di ghiaccio, non troviamo descrizioni o opinioni sui combattenti russi, ma si insiste esclusivamente sugli ottimi rapporti che gli italiani hanno con la popolazione civile. Ci sono a tal proposito molte scene e dialoghi che confermano il cliché del buon italiano, amato dalla gente di Russia per la sua generosità e la sua benevolenza. Inoltre, questi episodi amplificano ancor più il contrasto con la crudele figura dell'alleato tedesco, costantemente odiato dagli abitanti delle isbe.
La popolazione russa, […] ben presto s'era istintivamente accostata agli alpini; la gente d'Ucraina si mostrava larga di simpatia e di attenzioni verso quei ragazzi gioviali; offriva spontanea ospitalità nelle isbe e si intratteneva volentieri […] a conversare fino a tardi con i soldati […]. A sera, intorno a un lucignolo l'intera famiglia russa si radunava attorno al soldato italiano e non si stancava mai di chiedere notizie dell'Italia, di tutto ciò che non fosse russo. [...]
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Due letture della Campagna di Russia (1941-1943): Mario Rigoni Stern e Giulio Bedeschi
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Informazioni tesi
Autore: | Gabriele Piazzai |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Università degli Studi di Siena |
Facoltà: | Lettere |
Corso: | Lettere |
Relatore: | Nicola Labanca |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 46 |
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