Applicazione del Project Financing al settore sanitario italiano. Analisi di ''Il Nuovo Complesso Ospedaliero di Vimercate''.

Prima di procedere alla ricognizione dei requisiti richiesti al promotore-concessionario di lavori pubblici, occorre preliminarmente precisare la differenza tra i requisiti previsti dall’art. 153, comma 2 del Codice, che fanno riferimento all’idoneità dei soggetti che presentano le proposte ad assumere il ruolo di promotore del project financing, dai requisiti richiesti al concessionario dei lavori, secondo il disposto degli artt. 95 e 98 del D.P.R. n. 554/1999, per poter procedere all’aggiudicazione in suo favore, anche se si tratti del promotore. Tuttavia poichè l’operazione di project financing si perfeziona con la stipulazione di un contratto di concessione di costruzione e gestione tra l’amministrazione ed il soggetto aggiudicatario della procedura, diventa necessario che il soggetto promotore possieda, al fine di vedersi affidata la relativa concessione, i requisiti previsti dal Codice dei contratti per i concessionari di lavori pubblici, eventualmente anche associandosi o consorziandosi con altri soggetti. Quanto sopra, anche e soprattutto nella considerazione che il promotore – essendo vincolato alla proposta fatta, nell’ipotesi in cui non siano state fatte altre offerte nella gara di cui all’art. 155, comma 1, lett. a) del Codice dei contratti – si obbliga ad assumere l’incarico di concessionario o, quantomeno, a partecipare alla successiva fase negoziata di cui all’art. 155, comma 1, lett. b) del Codice. Alla luce di tali considerazioni, ai fini dell’affidamento della concessione è, dunque, inevitabile la coincidenza dei requisiti del promotore-concessionario con quelli del concessionario puro, per cui viene a configurarsi una sorta di doppia qualificazione, duttile nella fase di promozione e stringente in quella dell’affidamento.