L'internazionalizzazione delle Pmi: il caso moda Italia

Il maggior limite che incontrano le PMI nel loro sviluppo economico è rappresentato dalle difficoltà di reperire risorse finanziarie adeguate, in quanto spesso chi deve erogare si basa non tanto alla fattibilità dei progetti, alle prospettive dell'iniziativa economica ed alla qualità della gestione, quanto piuttosto alla solvibilità personale dell'imprenditore e, quindi, ne discende che chi già dispone di un proprio patrimonio e di una certa solidità finanziaria sarà in grado di reperire ulteriori risorse, diversamente chi può contare solo sulla forza della propria imprenditorialità e della business idea incontra difficoltà non agevolmente superabili. In particolare, nella relazione con la finanza locale, le imprese incontrano tutta una serie di problematiche, tra cui rilevano l'eccessivo frazionamento degli impieghi, la diffusa ancorché invalsa prassi del pluriaffidamento, la limitata propensione al finanziamento dell'innovazione ed i più elevati tassi di interesse e garanzie richieste da parte delle banche, condizioni queste che risultano peraltro aggravate dalla circostanza di relazionarsi ed interagire con un mercato finanziario più debole e meno strutturato rispetto a quello del Centro-Nord Italia. In effetti, mentre nel resto del Paese si è osservato, parallelamente allo sviluppo del tessuto imprenditoriale la nascita di un sistema bancario locale, ben articolato e diversificato sotto la prospettiva dell'offerta, strettamente connesso e, in un certo senso, anche dipendente dallo sviluppo economico locale, con notevoli vantaggi per l'impresa sia in termini di reperimento delle fonti di finanziamento che di investimento, il mercato finanziario del Mezzogiorno offre servizi finanziari insufficienti o, comunque, inadeguati rispetto alle reali esigenze delle imprese sovvenute. Ciò appare riconducibile essenzialmente alla carenza di un forte soggetto bancario con sede strategica e direzionale nel Meridione.