Contatto e riduzione del pregiudizio: il caso delle persone con disabilità mentale
I quadri mentali: gli stereotipi
Un fenomeno legato al pregiudizio è lo stereotipo. Questo termine è entrato a far parte della terminologia delle scienze sociali grazie a Lippmann (1922), giornalista politico. Egli descriveva gli stereotipi come “stampi cognitivi” che riproducono le immagini mentali delle persone, dei veri e propri “quadri mentali che abbiamo in testa”. Essi portano l’individuo ad attribuire a tutti i membri dell’outgroup determinate caratteristiche, in maniera indiscriminata.
Gli stereotipi, positivi o negativi, traggono origine dalla cultura in cui siamo nati e cresciuti e quindi sono condivisi da tutti coloro che vi appartengono. Brown (1995) definisce tre caratteristiche importanti degli stereotipi: le credenze legittimanti, le aspettative e le profezie che si autoavverano. Gli stereotipi, come le categorie, sono rappresentazioni mentali che ordinano la realtà che ci circonda.
Le funzioni psicologiche assolte da essi non sono solo individuali ma soprattutto sociali. Gli stereotipi infatti giustificano ideologicamente il comportamento dell’ingroup nei confronti dell’outgroup. Essi inoltre possono variare al modificarsi delle relazioni tra i gruppi e influenzare le valutazioni sociali dei singoli. Per esempio possono agire sulle aspettative di un individuo a proposito del proprio gruppo o di un membro di esso. In che modo? Favorendo il recupero e il riconoscimento di informazioni che confermano lo stereotipo.
Anche gli individui fatti oggetto di stereotipi possono paradossalmente rinforzarli, comportandosi coerentemente con essi. Esistono sempre più conferme che gli stereotipi possano agire in maniera automatica. Essi possono essere attivati da indizi palesi, da etichette linguistiche o dalla presenza di una componente del gruppo, anche minoritaria, in un dato contesto sociale. Inoltre maggiore è la salienza dell’appartenenza ad una determinata categoria maggiore è la probabilità che vengano utilizzati stereotipi ad essa correlati.
Quando i soggetti devono prendere decisioni in un limitato lasso di tempo non disponendo completamente delle proprie capacità cognitive e le informazioni da considerare sono complesse, con forte probabilità verrà utilizzato uno stereotipo. Come verrà approfondito in seguito anche le emozioni, in particolare l’ansia e l’empatia, possono favorire o inibire l’uso degli stereotipi.
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Contatto e riduzione del pregiudizio: il caso delle persone con disabilità mentale
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Informazioni tesi
Autore: | Ileana Cerasari |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2003-04 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia del lavoro e delle organizzazioni |
Relatore: | Aberto Voci |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 103 |
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