Proposte di disciplina europea del contratto e raffronti con il diritto interno
I Principi del Draft of Common Frame of Reference
Le Comunicazioni della Commissione inerenti al CFR non contengono nessuna indicazione sul significato che debba essere attribuito all’espressione “Principi”. Tale parola è normalmente suscettibile di una pluralità di interpretazioni: indica sia norme non dotate di forza di legge, come ad esempio, i PECL e i Principi Unidroit, sia regole con portata molto generale quali il principio di buona fede o quello di libertà contrattuale. Nel DCFR tale espressione abbraccia entrambi i significati.
I principi, intesi come norme di portata generale, vengono distinti in due categorie: i cosiddetti “Underlying Principles”, che permeano l’intero contenuto del DCFR e costituiscono anche i criteri sulla base dei quali verificare la meritevolezza delle norme modello e i cosiddetti “Overriding Principles” , con natura politica anche essi riflessi nelle norme modello. La prima categoria appare costituita da quattro principi: la libertà, la certezza del rapporto giuridico, la giustizia e l’efficienza. Gli Autori hanno così deciso di discostarsi della scelta compiuta dai Redattori dell’Association Henri Capitant e dalla Societé de législation Compareé nell’elaborazione dei Principi del diritto contrattuale desunti da un’analisi comparativa del diritto comunitario, dei diritti nazionali e di alcuni strumenti di diritto internazionale.
Questi ultimi infatti sostituiscono il valore della giustizia e dell’efficienza con quella della “loyauté”, inteso come il dovere di agire secondo buona fede. L’inclusione del principio di giustizia è stata vivamente criticata dalla Dottrina per una pluralità di motivazioni; innanzitutto la sua menzione si accompagna al difficile onere di chiarirne il significato, senza cadere in definizioni tautologiche, e di tracciare la sottile linea di demarcazione tra quella commutativa e quella distributiva. In ogni caso non può essere considerata alla stregua degli altri tre principi con cui viene nominata dal momento in cui il rischio è quello di adottarne una visione riduttiva non cogliendo la sua vera essenza, ovvero quella di essere il principio primo in cui tutti gli altri trovano la propria ragion d’essere. Sebbene la Commissione nel suo Piano d’Azione non abbia mai accennato al ruolo della giustizia sociale, è necessario che il CFR ne rifletta la concezione prevalente in Europa affinché possa raggiungere gli obiettivi per cui è stato ideato, tanto che lo stesso Parlamento europeo è intervenuto per sottolinearne l’importanza nel processo di armonizzazione del diritto contrattuale.
A tal fine il DCFR non concepisce il contratto come mero bilanciamento dei rapporti tra persone dotate della stessa forza contrattuale ma si impegna a suggerire le correzioni degli errori del mercato al fine di proteggere il contraente più debole. Sembra quindi dichiararsi come il promotore di una giustizia correttiva sebbene dimostri di riservare un’attenzione marginale anche a quella distributiva nel momento in cui riconosce la titolarità di determinati diritti in capo ai consumatori. Peraltro rimane da chiarire che cosa debba intendersi per giustizia commutativa nel diritto contrattuale; l’applicazione più importante di tale principio durante il Medioevo fu rappresentata dalla teoria del giusto prezzo (iustuum pretii) che peraltro non sembra essere stata accolta all’interno del DCFR nella misura in cui esclude espressamente il prezzo dalla disciplina delle clausole vessatorie in conformità con le Direttive comunitarie. Il tema della giustizia sociale richiama anche la continua dialettica tra due poli opposti, tra liberalismo e socialismo. Per ciascun problema possono essere predisposte infinite soluzioni, connesse in maniera più o meno forte alle ideologie suddette, a seconda degli interessi di volta in volta tutelati; un diritto privato che tenga conto anche degli interessi della controparte sarà considerato più incline al socialismo rispetto ad uno in cui l’autonomia privata del singolo gode di un’intensa tutela con limitate eccezioni.
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Proposte di disciplina europea del contratto e raffronti con il diritto interno
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Informazioni tesi
Autore: | Letizia Cajani |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Gianroberto Villa |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 229 |
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