''Copenhagen''di Michael Frayn: scienza, storiografia e linguaggi settoriali a teatro

La scena è interamente dominata dagli unici tre personaggi che partecipano al dibattito: Niels Bohr, sua moglie Margrethe, e Werner Heisenberg.
Non è la prima esperienza di Frayn con una pièce con pochi personaggi. Già in Here, del 1993 – che non riscosse gran successo – l’azione si svolgeva tra due soli personaggi, occasionalmente raggiunti da un terzo.
Heisenberg può essere considerato a ragione il personaggio centrale dello spettacolo, per diversi motivi: innanzitutto, l’avvio dello spettacolo e l’intera indagine che vi viene condotta vertono sull’approfondimento delle intenzioni dello scienziato nel recarsi a Copenaghen; in secondo luogo, il conflitto morale vede in Heisenberg un protagonista principale, a causa della sua partecipazione al progetto che mirava a dotare la Germania del nucleare. Infine, lo spettacolo è stato da molti definito come «un processo privato a porte chiuse» allo stesso Heisenberg.
Tuttavia le figure di Bohr e di Margrethe non devono essere giudicate di contorno: assumono rilievo e assolvono funzioni differenti, indispensabili allo sviluppo dello spettacolo, al suo equilibrio e alla sua completezza.
Grazie alla loro proficua collaborazione, Heisenberg e Bohr hanno scritto una pagina fondamentale della storia della fisica. Copenaghen mostra come i due scienziati fossero uniti anche da una profonda amicizia, i cui ricordi riaffiorano spesso durante i flash-back di entrambi.