Le stock option: aspetti economico-aziendali e contabili

Come già anticipato nel primo capitolo, è importante fare la scelta più appropriata con riferimento ai parametri di performance aziendale cui agganciare la componente variabile della remunerazione. L'alternativa tra i parametri di mercato (tipicamente basati sul prezzo delle azioni o su multipli di mercato quale ad esempio price/earnings) e gli indicatori di matrice contabile (tipicamente Roi, Roe, Eps, Ebitda, Eva, ecc.) è affrontata come una sorta di trade-off tra i benefici prodotti dall'utilizzo di parametri maggiormente rappresentativi dell'obiettivo ultimo degli azionisti e costi legati alla coerenza tra gli obiettivi e l'ambito di responsabilità del management (goal congruence).
Nell'ambito dei market performance plan, rientrano quei piani i cui parametri di riferimento per l'erogazione della componente variabile della remunerazione, sono basati essenzialmente sul prezzo delle azioni. Tali parametri hanno sicuramente il pregio di fornire una misura immediata e "obiettiva" della performance creata dall'impresa, in quanto comunque si basa su valutazioni fatte dagli agenti di mercato, su loro manifestazioni di consenso, e non dal manager dell'impresa come accade per i parametri di matrice contabile; d'altro canto l'andamento del mercato può essere influenzato da fattori esterni indipendenti dalla volontà del top manager. L'andamento di mercato del valore delle azioni, infatti, può subire oscillazioni legate a fenomeni esterni e non controllabili dai dirigenti e, quindi, potrebbe non risultare opportuno avvantaggiare ovvero penalizzare i beneficiari delle opzioni in conseguenza di mere fluttuazioni non controllabili.
Viceversa, nell'ambito degli enterprice performance plan, rientrano tutti quei piani che legano la remunerazione dei manager non al prezzo assunto dalle azioni sul mercato, bensì a dei parametri di tipo quantitativo prestabiliti e legati alle strategie perseguite dall'impresa. Questi parametri di natura contabile, (quali Roe, Roi, Eva, ecc.), presentano i requisiti della chiarezza, della semplicità e della dinamicità, intesa come adattabilità ai cambiamenti assunti dall'impresa, ma presentano anche diversi punti di debolezza. Essi sono principalmente orientati al breve periodo e il grado di attendibilità dei risultati di bilancio potrebbe essere poco rilevante: mentre da un lato sono meno esposti alle mutevoli condizioni di mercato, dall'altro si tratta di indicatori basati su dati facilmente manipolabili ed influenzabili dal manager.
Quindi, dal confronto di questi parametri, e come già affermato nel primo capitolo, si ravvisa che entrambi presentano punti di forza e debolezza e che non esiste un parametro per eccellenza valido sempre e comunque e che presenta i requisiti di razionalità, obiettività e neutralità nel medesimo istante; però è possibile pensare che attraverso dei "correttivi" caratteristiche di ogni specifica impresa, la predilezione di obiettivi di lungo termine e la connessione con le strategie di impresa, ecc., è possibile considerare gli indicatori economici di natura contabile, il parametro più significativo al quale commisurare la retribuzione del top management.