Il turismo nelle Isole Canarie: scenari pre e post pandemia

“La pandemia ha portato a una grande opportunità nel settore turistico. Grazie al telelavoro è stata data possibilità a molti lavoratori di vivere in luoghi che tradizionalmente venivano utilizzati solo per le vacanze”. Sergio Moreno Gil ha espresso la sua opinione a riguardo affermando: “Le persone si sono accorte che possono lavorare in modo dislocato da qualsiasi parte”. Secondo il direttore del Tides il telelavoro è quindi una grande opportunità per le Isole Canarie. Grazie alla regolamentazione da parte di molte imprese, lo smart working sarà una tendenza non solo a breve termine, ma continuerà anche una volta che si sarà conclusa la pandemia. “Trascorrere un periodo di tempo nelle Isole Canarie, specialmente in inverno, e lavorare con questo clima è un qualcosa che credo cresca nel tempo” ha affermato successivamente. Molte imprese hanno già iniziato a cogliere questa opportunità costruendo strutture, come per esempio i Workers Village nel sud di Gran Canaria, in grado di garantire al lavoratore una buona connessione in un contesto lavorativo lontano dalla città. Le Isole Canarie sono infatti una delle destinazioni turistiche più interessanti in Europa per operare come nomade digitale ed è per questa ragione che molte imprese si stanno attivando.

Riguardo al tema si è espresso anche Jaques Bulchand Gidumal, il quale invece ha affermato che, nonostante sia importante seguire questa opportunità, è necessario comprendere che i nomadi digitali rappresentano un settore relativamente ridotto. “Alla fine, incluso nelle migliori delle ipotesi, il numero dei nomadi digitali che possono venire è molto piccolo in relazione a quello che è il settore turistico” (Gidumal, 2021). Si parla comunque di 1000/2000 persone che spendono, partecipano agli eventi e alle manifestazioni locali, ecc. Secondo il docente universitario è quindi fondamentale continuare a investire in questo settore, ma non è credibile che questo possa rappresentare la tipologia di turismo sulla quale scommettere per il futuro. Sergio Moreno Gil ha inoltre evidenziato uno dei problemi maggiori del nomadismo digitale nelle Isole Canarie: molti stabilimenti turistici non sono ancora pronti per sopportare soggiorni di lunga durata e sono presenti molte zone turistiche prive di una connessione ad alta velocità. È quindi necessario migliorare il sistema delle infrastrutture affinché siano in grado di offrire i servizi richiesti: Wi-Fi ad alta velocità, attrezzatura da ufficio, cucine completamente equipaggiate e vicinanza a luoghi di interesse.

Il nomadismo digitale è quindi per le Isole Canarie una grande opportunità che può essere colta soltanto grazie a importanti investimenti nel settore turistico. Secondo i docenti universitari non rappresenta però la chiave per la ripresa dell’industria turistica. Fernando Garasa López aggiunge che i nomadi digitali possono comunque rappresentare capitale umano in grado di apportare competenze e conoscenze al mercato canario. Sebbene non siano il motore del recupero turistico post pandemico, possono rappresentare un importante contributo al miglioramento del sistema produttivo.