Metodologia di analisi dei sedimenti per il monitoraggio ambientale dello stagno di Santa Giusta
I monitoraggi ambientali
Le problematiche riguardanti la tutela e la salvaguardia delle zone umide di transizione, sono venute alla ribalta negli ultimi decenni, dopo che si era assistito nel tempo a una loro drastica e inutile riduzione attraverso opere di bonifica, attività antropiche, inquinamento, ecc.
Oggi l’importanza di questi ambienti è ampiamente riconosciuta: ricoprono più del 10% delle coste del mondo, forniscono servizi essenziali come il mantenimento della composizione dell’atmosfera, rappresentano habitat-chiave per le specie migratorie e costituiscono importanti zone di nursery.
Di estrema importanza è anche il ruolo che le zone umide svolgono nell’equilibrio del comprensorio in cui ricadono, non solo sotto l’aspetto naturalistico, scientifico, culturale e ricreativo, ma anche da un punto di vista economico, potendo costituire, nel rispetto degli equilibri ecologici, un’area ideale per insediamenti di pesca e acquacoltura opportunamente gestiti e orientati.
Per questo motivo è evidente l’importanza di salvaguardare questi sistemi per la loro elevata produttività, poiché una minima variazione dei parametri può provocare uno stravolgimento dell’equilibrio degli ecosistemi stessi.
A questo scopo si attuano i monitoraggi ambientali, che costituiscono uno dei principali compiti istituzionali che ARPA-Sardegna esegue a supporto della Regione, degli Enti locali, delle Aziende Sanitarie e di altri Enti a livello regionale e nazionale, soprattutto per avere un quadro generale dello stato qualitativo di un determinato sistema ambientale.
Il monitoraggio ambientale si attua mediante un complesso di sistemi, infrastrutture e strumenti utilizzati per la misura di parametri ambientali in modo coordinato e sistematico nello spazio e nel tempo, al fine di acquisire insiemi di dati relativi alla variazione dei parametri ambientali e quindi di individuare equazioni o modelli in grado di consentire la precisione del comportamento degli stessi parametri in presenza di attività umane suscettibili di indurre alterazioni rispetto alle condizioni naturali.
Ciò si realizza attraverso una rete di stazioni di monitoraggio dislocate nel territorio regionale, allo scopo di rilevare e acquisire periodicamente una serie di parametri specifici per le principali matrici ambientali (aria, acqua, suolo, ecc.) al fine di valutare lo stato di qualità dell’ambiente e sviluppare monitoraggi su scala locale (es. in uno stagno per rilevare il grado d’inquinamento prodotto dagli scarichi).
L’obiettivo di queste stazioni è di fornire ai cittadini le informazioni sulle condizioni di “sicurezza” di una determinata località, controllando e prevenendo i fattori d’inquinamento; per questo motivo è necessario conoscere con dati oggettivi lo stato dell’ambiente a noi circostante.
Il monitoraggio dello stagno di Santa Giusta è di fondamentale importanza per conoscere il funzionamento di questo complesso ecosistema, per verificare lo stato di salute attuale e per ottenere informazioni utili contenute nell’archivio dei suoi sedimenti. Tuttavia questa conoscenza richiede una paziente opera di osservazione delle condizioni fisiche, chimiche e biologiche dei sedimenti e di quei fattori meteorologici (temperatura, precipitazioni, vento, irraggiamento) che ne influenzano le proprietà.
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Metodologia di analisi dei sedimenti per il monitoraggio ambientale dello stagno di Santa Giusta
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Informazioni tesi
Autore: | Claudia Scintu |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Sassari |
Facoltà: | Scienze Ambientali |
Corso: | Scienze e tecnologie per l'ambiente e la natura |
Relatore: | Marco Casu |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 34 |
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