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I meccanismi sottesi alle azioni condivise e la loro importanza nella socialità

I Meccanismi della Coordinazione Interpersonale in Tempo Reale

Per spiegare quali siano i meccanismi sottesi alla coordinazione interpersonale, prendiamo in esame una classe particolare di azioni condivise, le azioni ritmiche. Precisiamo per prima cosa che per azione ritmica, si intende quella il cui obiettivo necessita la produzione di schemi specifici di sincronizzazione tra i movimenti individuali di ogni attore e se questa relazione temporale richiede una precisione nell'ordine delle decine di millisecondi.

Un esempio potrebbe essere quello di un'insieme di musicisti che coordinano i loro movimenti per produrre un'armonia, nella quale ogni strumento articola un ritmo diverso ma comunque complementare agli altri. (Keller et al., 2014). Per una precisa coordinazione ritmica occorrono tre abilità cognitivo - motorie di base: adattamento, attenzione e anticipazione.

L'adattamento temporale reciproco è mantenuto da meccanismi di correzione che attivano i nostri timer interni per rimanere comunque al passo coi tempi, nonostante possibili irregolarità nella tempistica dei movimenti. Uno di questi meccanismi si chiama "phase correction" (correzione di fase), un processo automatico che ripristina l'allineamento dei tempi generati dal regolatore interno di ogni attore in relazione ad una sequenza di battiti generati dal regolatore interno in un'altra persona.

Un secondo meccanismo che può essere preso come esempio è chiamato "period correction" (correzione del periodo), che riguarda sistemazioni consce della durata degli intervalli del regolatore interno in relazione a tempistiche lunghe. L'adattamento è ciò che più di tutto tiene insieme le prestazioni individuali impegnate in azioni condivise di tipo ritmico; nei contesti musicali inoltre, contribuisce alla coesione dell'insieme migliorando la similarità degli stili delle performance di ogni individuo.

Sempre prendendo come esempio il contesto musicale, possiamo definire una forma di attenzione chiamata "prioritized integrative attending", che include un misto di attenzione selettiva verso sé stessi e verso gli altri e alla relazione tra le azioni compiute e quelle degli altri; consiste di vari livelli distribuiti in base alle priorità da dare alle azioni; le proprie avranno un'alta priorità, quelle degli altri una bassa priorità insieme alle azioni in generale di tutto il gruppo, che saranno utili per il monitoraggio del suono d'insieme. L'attenzione altresì fondamentale, perché permette l'integrazione del proprio piano di azioni con il piano degli altri attori, mantenendo sempre e comunque il controllo autonomo dei propri movimenti.

Il meccanismo dell'anticipazione, facilita la coordinazione di azioni condivise di tipo ritmico in quanto permette ad ogni attore di pianificare la tempistica delle proprie azioni in relazione alla raffigurazione che si costruiscono su quale sarà il decorso delle azioni degli altri attori. E' stato inoltre oggetto di discussione, il fatto che la coordinazione si basi su modelli interni inversi e separati che simulano le proprie e le altrui azioni in leggero anticipo rispetto alla loro effettiva produzione. In questo modo, eventuali errori di tempismo risultano anticipati e correggibili prima che si verifichino.

Analisi delle regioni cerebrali hanno dimostrato che le aree implicate in questo tipo di meccanismi sono le aree motorie cortico - cerebellari come il giro precentrale (area 4), l'area motoria supplementare (area 6) e il cervelletto; la corteccia uditiva e l'area temporale adiacente a questa (Keller et al., 2014).

Per ultimo, consideriamo la prevedibilità, un meccanismo particolare di coordinazione interpersonale usato soprattutto nelle situazioni che necessitano una precisione temporale assoluta, ma che mancano di un feedback continuo da parte degli altri attori. La prevedibilità è stata studiata attraverso molti esperimenti, e ognuno di questi ha confermato che questa è utilizzata come strategia soprattutto per raggiungere alti livelli di sincronizzazione (Vesper et al., 2011).

Questo brano è tratto dalla tesi:

I meccanismi sottesi alle azioni condivise e la loro importanza nella socialità

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Informazioni tesi

  Autore: Silvia Aloisi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Scienze e tecniche psicologiche
  Relatore: Annamaria Berti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 30

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Parole chiave

neuroni specchio
mirror neurons
joint action
azioni condivise

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