Chassidismo: mistica e messianismo

I massacri del 1648 costituiscono nella storia del popolo ebraico un evento fondamentale, paragonabile all'espulsione degli ebrei dalla Spagna nel 1492, che fu vissuta dal popolo ebraico come una delle più grandi crisi della sua storia, dopo la distruzione del secondo Tempio di Gerusalemme nel 70 e.v.
Una parte degli ebrei interpretò i massacri come un'espressione dei dolori del parto del Messia, di cui un passo dello Zohar prevedeva la venuta nel 1648.
L'uscita dall'Egitto fu seguita dal dono della Torah, la distruzione del Tempio determinò la redenzione del Talmud, l'espulsione dalla Spagna vide la nascita della nuova Qabbalah di Safed.
La Qabbalah di Luria ha dimostrato, in un certo senso, la spiegazione e il senso dell'Esilio.
Come già detto, nella Qabbalah luriana, il Messia era concepito come una figura collettiva. La nozione di uomo-messia scompare.
Non c'è più un salvatore dell'umanità che la riscatti grazie alla sua semplice esistenza e sofferenza.
Non si può più solo attendere il Messia ma lo si deve creare. In questo simbolo del completamento del Tiqqun, il Messia perde il suo valore personale.
Queste nozioni sono rivoluzionarie nella misura in cui rovesciano le concezioni che sono state tramandate sul Messia. Concezioni che ne facevano una sorta di salvatore miracoloso che, grazie alla sua sola azione, avrebbe portato salvezza. A partire da Luria, quindi, il Messia diviene il popolo d'Israele tutto intero.
E' il popolo 'Israele, nel suo insieme, che con l'esempio si prepara a riparare la frattura originaria.
Allorché l'uomo e la comunità porteranno a termine il loro compito, simbolizzato dalla "elevazione delle scintille", il Tiqqun sarà compiuto; la "riparazione" terminerà e tutto tornerà com'era all'origine.
Quello sarà il momento della "redenzione".
Tuttavia in una situazione catastrofica, come quella determinatasi con i massacri del 1648-1658, ripresero forza le vecchie concezioni intorno alla figura di un Messia incarnato in un individuo.
La diffusione della dottrina luriana tra le classi popolari, in particolare del suo concetto di tikkùn, ossia restaurazione dell'armonia cosmica, "non poteva condurre, scrive Scholem, che a una manifestazione esplosiva di tutte le forze alle quali essa stessa deve la sua comparsa e il suo successo".
Sette anni dopo la conclusione dei massacri, arriva il messia.
In tali circostanze, quindi, non deve sorprendere che Sabbatai Zevi (1626-1676), l'uomo che in Turchia si presentò alle folle come il re - messia, abbia considerato che il momento gli era favorevole per annunciare l'arrivo dell'era messianica. [...]