"La risorsa umana nelle forze armate". Il processo di selezione e aspetti di personalità del militare
I doveri della disciplina militare
Il rapporto di servizio-impiego che lega il militare alla rispettiva amministrazione di appartenenza, riguardante la normativa di reclutamento, lo stato giuridico e di avanzamento, è in particolare modo espresso dal rapporto disciplinare. Ancora oggi, infatti, tale rapporto svolge la sua funzione identificativa della relazione tra militari e rispettiva amministrazione di appartenenza, a differenza dell'ambito del pubblico impiego dove tale rapporto si è trasformato in rapporto di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni.
Tale premessa è di importanza rilevante in quanto evidenzia chiaramente il carattere di neutralità e coesione interna dell'ordinamento militare, valore e principio cui devono attenersi i suoi membri.
La disciplina militare, come sottolinea ancora Bassetta, riguarda tutto: i doveri fondamentali, le norme di comportamento, le relazioni gerarchiche, gli orari e i turni di servizio, lo svolgimento dello stesso, i periodi di assenza autorizzati e le sanzioni conseguenti alle infrazioni alle stesse regole disciplinari. Le principali regole della disciplina militare sono contenute nella legge 11 luglio 1978, n° 382 (Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, serie generale, 1986); ai fini della presente trattazione appare importante citarne alcuni articoli, indicatori di requisiti di personalità del militare.
Ad esempio l'articolo 4 relativo alla subordinazione intesa come rapporto di dipendenza determinato dalla gerarchia militare richiede il consapevole adempimento dei doveri del proprio stato, e in particolare di quello dell'obbedienza; il dovere dell'obbedienza è assoluto e deve essere espletato in conformità al giuramento prestato. Attraverso il giuramento, prestato in forma solenne, il militare si impegna a far aderire la propria psicologia ed il comportamento alla difesa dell'onore e della sovranità del proprio paese.
Importante è sottolineare che il giuramento è eseguito dal singolo militare ma in una cerimonia collettiva che coinvolge molti militari contemporaneamente; la sua funzione è infatti quella di insegnare da subito al militare l'importanza del gruppo, dell'agire in sincronia e in sintonia con membri della propria unità. Tra i doveri attinenti al giuramento, infatti, l'articolo 9 della legge 11 luglio 1978, esprime l'impegno solenne all'assolvimento dei compiti istituzionali delle Forze Armate, da svolgere con assoluta fedeltà, disciplina ed onore, senso di responsabilità e consapevole partecipazione, senza risparmio di energie fisiche, morali ed intellettuali, affrontando, se necessario, anche il rischio di sacrificare la vita.
Appare evidente dunque come al dovere di obbedienza si affianchi quello di spirito di squadra, ossia di interdipendenza fra i militari, la cui unione è questione di vittoria o di sconfitta ed in ultima analisi di vita e di morte. Il regolamento di disciplina militare denomina tale concetto come spirito di corpo, inteso come sentimento di solidarietà che deve unire i membri di una stessa unità al fine di mantenere elevato ed accrescere il prestigio del corpo cui appartengono.
Conseguente allo spirito di corpo è l'uso dell'uniforme che indica la Forza Armata, il corpo, il grado dei militari, e, talvolta, le loro funzioni ed incarichi. Le stellette a cinque punte sono infatti il simbolo comune dell'appartenenza alle Forze Armate. Tra i doveri dei militari da non trascurare è l'articolo 18 relativo all'aspetto esteriore del militare che deve essere decoroso e tale da consentire il corretto uso dei capi di equipaggiamento previsti.
La cura della persona richiesta dalla disciplina militare si esplica attraverso l'ordine, la pulizia e la lucentezza; l'articolo 38 puntualizza quest'aspetto, per cui il militare deve compiere ogni operazione con le modalità prescritte, assegnare un posto per ogni oggetto e tenere ogni cosa nel posto stabilito.
Un ulteriore aspetto da menzionare riguarda il comportamento del militare anche fuori servizio che, secondo l'articolo 10, deve astenersi da comportamenti che possano comunque condizionare l'esercizio delle sue funzioni, ledere il prestigio dell'istituzione cui appartiene e pregiudicare l'estraneità delle Forze Armate come tali alle competizioni politiche; il militare deve dunque essere di esempio nel compimento dei doveri, poiché l'esempio agevola l'azione e suscita lo spirito di emulazione. L'articolo 24 dispone infatti che, in caso di comportamento di un militare in stato di alterazione fisica o psichica, tale da determinare il pericolo di danno alla propria o altrui persona o a cose, i militari presenti, sotto la guida del più anziano, devono adoperarsi in modo idoneo per prevenire o contenere il danno e richiedere l'immediato intervento sanitario militare o civile.
Infine, merita di essere ricordato il ruolo dell'ordine, che deve essere eseguito con prontezza, senso di responsabilità ed esattezza, e osservando scrupolosamente le specifiche consegne e le disposizioni di servizio. Il militare deve inoltre astenersi da qualsiasi osservazione, tranne quelle eventualmente necessarie per la corretta esecuzione dell'ordine. In caso di contrasto derivante da un ordine ricevuto da altro superiore, il militare deve eseguire il nuovo ordine e informare subito il proprio superiore.
La disciplina militare impone inoltre regole ferree riguardo al saluto, indicatore di gerarchia, in quanto il militare di grado inferiore deve salutare per primo.
Da questa analisi del regolamento di disciplina militare ne conseguono perciò chiare indicazioni sulla personalità del militare.
Concludiamo infine citando un paio di massime che ben racchiudono lo spirito miliare condiviso dai suoi appartenenti, e che è già emerso dall'analisi del regolamento di disciplina militare; il motto dell'Accademia Militare di Modena dice Una Acies, che sta ad indicare che l'obiettivo dell'educazione militare è quello di formare la coesione, l'unità e la fedeltà all'interno dei militari, e il motto dell'Accademia Militare Statunitense di West-Point Never Falter, Never Quit, mai piegarsi, mai abbandonare.
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"La risorsa umana nelle forze armate". Il processo di selezione e aspetti di personalità del militare
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Informazioni tesi
Autore: | Monica Buti |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia Clinica e di Comunità |
Relatore: | Carla Fineschi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 105 |
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