Cicli economici e comportamenti turistici: la crisi finanziaria e le ripercussioni sul turismo in Campania

Tamar Pitch ha elaborato “tre definizioni operative del concetto di devianza”: la divergenza dalla media dei comportamenti osservati costituisce l’ “Anormalità Statistica”, poi vi è la “Violazione delle Regole Normative” e la “Stigmatizzazione”, che opera secondo la teoria dell’etichetta .
Se adottiamo l’ultima prospettiva, e cioè quella secondo cui l’attore viene classificato come deviante attraverso i processi sociali, il turista deviante che viene a configurarsi è quello etichettato come tale dalla società o da una parte di essa.
Canestrini osserva come il turista soffra di turistofobia: cerca di ostentare vissuti straordinari, di distinguersi. Almeno nello spazio dedicato all’evasione, il turista vorrebbe sentirsi temporaneamente deresponsabilizzato e trasgressivo. Il turista cerca libertà dalla struttura, comportandosi come fuori dal tempo e dallo spazio; tende ad essere giocoso e frivolo, a volte in maniera eccessiva, gioiendo delle illusioni e della falsità delle attrattive turistiche.
Questo può causare gravi fenomeni di deculturazione, di disgregazione comunitaria, di perdita irreversibile dei valori tradizionali; il Turismo del Business, ad esempio, introduce con violenza nuovi valori e nuovi lavori, trasformando la società locale in un mercato perfettamente funzionale.
Il turismo, in generale, può essere portatore di criminalità, lievitazione dei prezzi, disgregazioni familiari, alterazioni del mercato del lavoro e delle professioni, impoverimento delle tradizioni alimentari; si giunge quasi sempre alla mercificazione delle culture, attraverso la riduzione del loro valore a semplice folklore ad uso turistico ed anche i luoghi e la loro complessità storica finiscono per banalizzarsi a “divertimentifici”, fino a diventare “non luoghi senza radici e senza centro”.
Anche il Turismo Sessuale, da sempre, si configura come espressione di un comportamento deviante. E’ necessario, a tal proposito, distinguere quei Paesi, come l’Olanda e la Spagna, in cui la prostituzione è considerata un’attività di tipo professionale regolamentata, dove viene severamente punito chi trasgredisce in tema di adescamento e sfruttamento, da quei Paesi dove la prostituzione è strettamente legata alla violenza.
Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo, 120 mln di viaggi sono organizzati annualmente nel mondo con il principale scopo di avere rapporti sessuali a pagamento con giovani donne o uomini; almeno 600 mila persone si muovono ogni anno nel mondo con l’intento di intrattenere rapporti sessuali con minorenni.
Tutte le vittime del turismo sessuale sono accomunati, come appare evidente, da un denominatore comune, la povertà, che insegna a vendere il proprio corpo come unica fonte di guadagno e di sopravvivenza.
Per quanto riguarda l’aspetto più sconcertante del turismo sessuale, l’Asia, con oltre un milione di bambini vittime della prostituzione forzata, detiene il triste record di minori sfruttati.