Il default greco interpretato tramite gli animali Animal Spirits di A. Akerlof e R. J. Shiller

Nel testo “Spiriti Animali” i due autori G. A. Akerlof e R.J. Shiller hanno dato ampio spazio a quello spirito animale economico che, in combinazione agli altri spiriti animali agenti nell’economia, ha avuto un ruolo molto importante nelle tre crisi più gravi degli ultimi vent’anni, ovvero la corruzione e la malafede.

La piena comprensione dell’economia è possibile solamente se si tengono in considerazione anche gli spiriti animali che si possono definire illegali; risulta quindi necessario dedicarsi anche alla tendenza a comportamenti anti-sociali e a come tali atteggiamenti agiscano e si leghino agli altri spiriti animali. Alcune fluttuazioni economiche possono essere ricondotte a mutamenti, che avvengono nel corso del tempo, nella diffusione e nell’accettazione dei vari comportamenti corrotti. Ancora più significativo è il fatto che oscilli nel tempo la diffusione della malafede intesa come: “… un’attività economica che pur essendo tecnicamente legale presenta motivazioni nascoste”.

Nella vicenda greca la malafede e gli atteggiamenti corrotti sono: la shadow economy, l’evasione fiscale, la corruzione e il clientelismo. I primi tre sono comportamenti non legali mentre il clientelismo è in parte da considerarsi illegale ma è soprattutto un’azione non eticamente corretta. In Grecia questi comportamenti sono estremamente diffusi, a seguito di una mancanza di controllo/punizione e anche a causa di una forte diffusione narrativa a riguardo, tanto che sono divenute socialmente accettate e praticate in molti ambiti della vita economica del paese ellenico.

Lo scoop giornalistico fatto dal New York Times in cui emergevano in maniera evidente i legami esistenti fra i governi ellenici e le grandi banche internazionali (la Goldman Suchs in primis) è un chiaro esempio del meccanismo perverso proprio del capitalismo.
I politici ellenici che si sono succeduti negli anni hanno interloquito con i grandi istituti finanziari in merito alla situazione debitoria della Grecia. In realtà i contatti non miravano a trovare una soluzione che comportasse un miglioramento dei conti statali, ma erano discussioni aventi il fine di posticipare il problema. Qui si può riscontrare la malafede dei governanti ellenici che agirono tenendo in considerazione solamente il proprio tornaconto politico personale, ma al tempo stesso è un esempio di come il capitalismo produca ciò di cui si pensa di aver bisogno.

Se i politici greci avessero voluto effettivamente impegnarsi nella ricerca di meccanismi che potessero risolvere il problema del debito, probabilmente sarebbero riusciti a individuarli. Le istituzioni finanziarie internazionali invece percepirono che erano richiesti meccanismi che posticipassero il problema, ed essi proposero tali sistemi.
La necessità di regolamentare il mercato finanziario, evidenziata da Akerlof e Shiller, è ben presente anche nella vicenda ellenica. La vittima qui non è più però il risparmiatore ma il cittadino che si ritrova a pagare il prezzo delle bugie del governo greco. I cittadini greci non sono però senza colpe in quanto molti loro comportamenti hanno portato al dissesto delle finanze pubbliche.