La politica dei movimenti ed il potere orizzontale della cloud communication: il caso Grillo
I complotti e la rete degli orrori
Abbiamo visto come "l'era della sfiducia" rappresenti l'era del sospetto reciproco tra governati e governanti: il popolo cerca continuamente di delegittimare e di screditare i politici, le lobby e i cosiddetti "poteri forti", certi di un loro celato secondo fine. Questi a loro volta tentano di anticipare le mosse, raccogliere informazioni e censire capillarmente la popolazione, attraverso le banche dati, con norme sulla privacy ancora poco chiare, trasformando tutti in possibili sospetti. Sembra però, che ora, nell'era più prettamente "internettiana" della cloud information, si stia assistendo ad un'ulteriore evoluzione (anche se sarebbe più opportuno definirla una "degenerazione") dell'ermeneutica del sospetto nella categoria del complotto. Il complottista crede alle più svariate teorie alternative in modo ritenuto acritico e fideistico e senza sentire ragioni di sorta, sottolineando l'aspetto maniacale e paranoico che avrebbe tale atteggiamento mentale. Per comprendere davvero la realtà delle cose, è necessario, infatti, scoprire e denunciare la grande macchinazione ordita dal sistema, ovvero la menzogna con la quale si è tentato di occultare le nefandezze del potere, privando il popolo della visione della limpida verità dei fatti. Mai come in questi ultimi tempi, infatti, sembrano fiorire e trovare largo seguito sul web le più svariate ed assurde teorie cospirazioniste. Beppe Grillo e il suo movimento sono, da questo punto di vista, elementi di osservazione piuttosto interessanti. Prendiamo, ad esempio, l'accusa lanciata dall'ex comico a proposito degli "schizzi di merda digitali", ovvero dei numerosi commenti critici, apparsi in quei giorni sul suo sito ad opera di «orde di trolls, di fake, di multinick»: «qualcuno evidentemente li paga per spammare dalla mattina alla sera». Chi sarebbe questo qualcuno? Non è dato sapere! Questo è uno dei caratteri fondanti della teoria del complotto: c'è sempre un qualcuno che trama contro tutti noi; sono magari categorie, lobby o gruppi privati, ma senza un volto o un indirizzo, che alimentano mistero e paura. Come anticipato nel capitolo precedente, l'etere è il campo preferito dai revisionisti, dai negazionisti e da chi, in generale, vuol fare una più o meno assurda dietrologia, spesso su basi a dir poco fantasiose. Eppure il web, con il suo peculiare diritto universale alla parola, commisto agli scarsi mezzi culturali di gran parte dei "blogonauti", offre loro la possibilità di reperire un largo seguito.
È cosi che, un po' per ricerca di materiale per la presente tesi, ma più per curiosità, mi sono imbattuto in una miriade di forum trovando revisioni o, per non essere pregiudizievole, quantomeno delle versioni non ufficiali, sui temi più disparati. Ho trovato teorie complottiste sulla storia, sulla finanza, sulla scienza, sulla medicina, sul futuro, sugli alieni, sulla religione e persino sui cartoni animati, ideati per plagiare e controllare le giovani menti. Per non parlare dei simboli massonici nascosti ovunque, ma che tutti trovano e la miriade di video che hanno per titolo "video censurato da…", censurato talmente bene che è reperibile ovunque. Tutte teorie, insomma, da far invidia ad un film di James Bond, suffragate da immagini, da video e persino da file audio (ovviamente mai chiari al cento per cento) che, qualora fossero vere, ci sarebbe da preoccuparsi sul serio. Tuttavia, ho cercato di procedere con ordini di logica e di razionalità, partecipando anche ad alcune delle discussioni che più mi hanno colpito per i temi trattati (evitando alieni e religione che, seppur affascinanti, rimangono, tuttavia, temi impossibili da analizzare secondo logica) ed è chiaro che il segreto di una teoria complottista di successo si trova in pochi semplici criteri. Innanzitutto, il complottista punta a fornire prove, secondo lui ineluttabili, ma come già detto sempre poco chiare, tuttavia plausibili nella loro spettacolarità. […]
Questo brano è tratto dalla tesi:
La politica dei movimenti ed il potere orizzontale della cloud communication: il caso Grillo
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Informazioni tesi
Autore: | Marco Spinetti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Roma Tor Vergata |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Alessandro Ferrara |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 75 |
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