I centri sociali a Napoli: analisi di uno spazio pubblico
I centri sociali autogestiti, cosa sono
Alla luce dei concetti analizzati nelle pagine precedenti, si accenna in questo capitolo ad una definizione dei centri sociali. Fenomeno complesso, quello dei centri sociali è difficilmente comprensibile sulla carta poiché si tratta di un’esperienza che trova nella pratica della partecipazione la sua espressione principale. Pure, è essenziale tentare di fissarne alcuni punti caratterizzanti per far sì che le pratiche e soprattutto i rapporti con gli spazi acquisiti nel tempo non vadano persi. Vedremo, dunque, come questo fenomeno abbia assunto, e assuma, forme diverse a seconda del momento storico e del luogo geografico.
A partire dagli anni ’70, i centri sociali si sono infatti diffusi in tutta l’Italia, diventando una forma piuttosto comune di organizzazione sociale e agendo sul territorio con iniziative locali, mentre nel contempo fungevano da snodo nelle reti di movimento. Nonostante le grandi differenze, forse persino accresciute dal diffondersi del modello, sembra possibile comunque rilevare alcuni elementi comuni.
CSOA, centro sociale occupato autogestito. Questa sigla si affianca nella maggior parte dei casi al nome dei circa 700 centri sociali presenti sul territorio italiano. Una definizione di questi spazi, però, risulta piuttosto difficile, innanzitutto per via delle grandi differenze che ci sono tra loro.
Si tratta sicuramente di spazi in cui si esercitano forme di azione sociale e organizzazione che sono tipiche di insediamenti urbani permanenti, compatti, abitati da grandi numeri di individui eterogenei. Alcuni centri sociali sono stati e rimangono veri poli di dibattito culturale, anche di livello elevato, mentre altri sono diventati in pratica delle “discoteche alternative”, esterne al circuito dei locali ma regolate dalla stessa logica commerciale.
Inoltre i centri sociali sono spazi che generalmente si caratterizzano per le attività svolte al loro interno, elemento che li configura di volta in volta più come soggetti attivi che non come spazi agiti. In senso generale, si può dire che i centri sociali siano «spazi urbani occupati da gruppi prevalentemente di giovani che li riutilizzano per attività politiche, sociali e/o culturali» (Dines N., 1999, “Centri sociali: occupazioni autogestite a Napoli negli anni novanta”).
Questo brano è tratto dalla tesi:
I centri sociali a Napoli: analisi di uno spazio pubblico
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Informazioni tesi
Autore: | Riccardo Cavaliere |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Napoli "L'Orientale" |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Rosario Sommella |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 131 |
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