La donazione obnuziale
I caratteri del matrimonio: determinatezza e futurità
La donazione obnuziale è fatta in riguardo di un determinato futuro matrimonio, cioè il presupposto affinché la donazione abbia effetto è che esso sia concluso.
Nel diritto oggi vigente in Italia, per effetto degli accordi stipulati con la confessione cattolica e con le altre confessioni, si contano tre tipi o riti di matrimonio: a) matrimonio concordatario secondo il diritto canonico; b) matrimonio civile, disciplinato dal codice civile, c) matrimonio di coloro che professano culti ammessi nello Stato secondo l'art. 83 c.c.
La donazione obnuziale ha effetto qualunque sia il rito seguito dagli sposi perché occorre solo che il matrimonio sia valido secondo la legge applicabile. Non basta dunque il semplice atto della celebrazione, ma è necessario che il matrimonio sia valido, pena la caducità della donazione ai sensi del secondo comma art. 785 c.c. Se in astratto quei tre tipi o riti di matrimonio sono uguali circa gli effetti civili, non altrettanto può dirsi in concreto: è ben possibile che taluno doni in vista prettamente del matrimonio canonico in modo che non avrebbe donato se il donatario contragga matrimonio soltanto civile. In tal caso non si può ammettere che la donazione produca i suoi effetti perché sarebbero contrari all'intento del donante. Volendo delineare i caratteri che il matrimonio deve avere affinché si possa configurare una donazione obnuziale, bisogna partire dal tenore dell'articolo 785 il quale stabilisce che il matrimonio deve essere determinato e futuro. Innanzitutto è necessario che l'atto faccia riferimento ad un matrimonio ben individuato tal che è da escludere l'attribuzione fatta nella prospettiva soltanto generica del matrimonio. Si è esclusa allora la ricorrenza di donazione obnuziale in riferimento a più atti di liberalità tra due persone che a lungo avevano convissuto more uxorio, avendo rilevato che la convivenza, anteriore al matrimonio, protrattasi per circa un ventennio, e la reiterazione degli atti di liberalità sono inconciliabili, sotto il profilo logico, con la determinatezza del matrimonio richiesta dall'art. 785. Sempre ai fini della determinatezza del matrimonio, è necessario che l'atto debba contenere l'indicazione di uno o entrambi gli sposi (nel caso ultimo che il donante sia un terzo) o i figli nascituri degli sposi medesimi, anche se per tale individuazione non è necessario che essi siano nominati. Circa la "futurità", il legislatore implica che il matrimonio non debba essere ancora celebrato al momento del perfezionamento della donazione. A riguardo ci si potrebbe chiedere quale sorte incontrerebbe la donazione obnuziale fatta in riguardo di un matrimonio già celebrato, ma la celebrazione del quale fosse ancora ignota al donante la momento del perfezionamento dell'atto: probabilmente si potrebbe ritenere che la oggettiva futurità del matrimonio non sia indispensabile soprattutto se esso venga qualificato come condicio facti: come si ritiene che la condizione ex artt. 1353 c.c. e seguenti possa rimanere tale pur presentando il solo requisito dell'incertezza e non anche quello della futurità, così potrebbe reputarsi anche per il matrimonio quale condizione della donazione.
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La donazione obnuziale
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Informazioni tesi
Autore: | Enrico Areniello |
Tipo: | Tesi di Specializzazione/Perfezionamento |
Specializzazione in | Diploma di perfezionamento per il concorso notarile |
Anno: | 2012 |
Docente/Relatore: | Nicola Rotondano |
Istituito da: | Scuola notarile "Emanuele Casale" di Napoli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 50 |
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