La scelta della musica nei campi-gioco. L'apporto del fonosimbolismo musicale alla ludicità in Biomusica.

I campi-gioco sono, a mio modesto parere, una delle attività ludiche meglio riuscite, dove si realizza un’ottima integrazione tra movimento del corpo, creatività e fantasia personale. In queste attività la musica riveste una funzione del tutto privilegiato, ma del ruolo della musica parlerò meglio in seguito. Il campo-gioco è una situazione ludica dove un gruppo di Biomusica, con un ampio spazio di movimento a disposizione, il campo, si lascia guidare dall’operatore nell’eseguire azioni e gesti in una particolare ambientazione suggerita dalla musica. L’operatore avrà la capacità di indicare stimoli e movimenti che potranno favorire gli obiettivi prefissati e, di conseguenza, aprire varchi emozionali non-verbali, fondamentali per il riequilibrio di tutto il sistema energetico corporeo. Ci sono alcuni elementi che l’operatore deve saper considerare per la buona riuscita di quest’attività. Essi sono: lo spazio: deve essere non solo grande e comodo ma deve essere vissuto, nel senso che chi si appresta a vivere quest’esperienza deve conoscere i pericoli che comporta il campo dove il gruppo si muoverà (ad esempio: sedie, tavoli se al chiuso, distrazioni o altro se all’aperto);i movimenti: sono offerti dall’operatore, che dovrà saperli variare e diversificare non solo tra i vari campi-gioco ma anche nell’ambito della stessa esperienza; la progressione: è fondamentale che l’esperienza si sviluppi partendo da una situazione di normalità e di calma, evolva in una situazione di difficoltà, per mezzo di complicazioni e ostacoli, e ritorni, nella conclusione, a uno stato di serenità e tranquillità.