Il non luogo nella cultura americana

Facendo una breve rassegna di film, quello che potremmo definire set “non luogo” non si ritrova solo nelle ambientazioni cyberpunk. Moltissimi film, infatti, hanno come scena la città moderna.

Come abbiamo già visto questi set “cittadini” si sono già affermati negli anni quaranta e cinquanta col noir. Negli anni novanta e duemila il genere noir con le sue ambientazioni, sarà ripreso dal cosiddetto neo-noir. A questi anni appartengono film come L.A. Confidential o The Black Dahlia, tratti dagli omonimi romanzi di James Ellroy.

James Ellroy, che è lo pseudonimo di Lee Earle Ellroy, è nato a Los Angeles nel 1948. Nel 1958 la madre di Ellroy, Geneva, è stata uccisa a El Monte dove si erano trasferiti tre anni prima, dopo il divorzio dal padre, Armand. L’omicidio è rimasto un delitto irrisolto.

Un altro evento che ha segnato la sua vita fu il famoso caso della “Dalia Nera”, anche questo un caso di omicidio rimasto irrisolto, avvenuto a poca distanza da dove il giovane Ellroy abitava. La vita di Ellroy è tutt'altro che tranquilla. Dopo aver abbandonato la scuola senza prendere il diploma, nel 1965, a diciassette anni, perde anche il padre.

Ellroy finge un esaurimento nervoso e ne approfitta per lasciare l’esercito dove si era arruolato volontario. E’ stato l'inizio di un periodo di sregolatezza, durante il quale il futuro scrittore si dedicò a piccoli furti, alcol e droga. Conduce una vita da vagabondo, dormendo nei parchi pubblici di L.A. e leggendo romanzi gialli. Oggi è uno scrittore affermato.

Si definisce un eremita, scrive al computer molto raramente e preferisce creare grandi schemi della trama prima di cominciare a lavorare al libro.

I noir contemporanei attecchiscono in una società portatrice di un malessere diffuso che però, a differenza di quello causato dalla guerra e dalle sue miserie, è forse causato da un eccessivo benessere, almeno in termini economici. Come nel noir classico di film come The Maltese Falcon, Out of the Past o Sunset Boulevard anche nei nostri noir ritornano tutte le caratteristiche del genere: protagonisti maschili tutti d'un pezzo, tough guies alla Humphrey Bogart, donne diavolo, seducenti e corruttrici per questi maschi dal fare duro, ma che se poi si analizzano bene risultano essere fragili.

L’espressione tough guy, si può rendere in italiano con “duro”, “bullo”, in inglese il termine tough ha origine dal modo di cottura dell’uovo sodo, “l’uovo duro”, che, appunto si fa cuocere a lungo. Tutte le storie si dipanano negli slums o nei locali corrotti da spettacoli di spogliarelliste o frequentati dai malviventi di queste città buie dove il concetto di darkness è tangibile nelle ambientazioni, nelle strutture fisiche e, come ho già detto, si rispecchia nei protagonisti.