Dalla Nakba Alla Contemporaneità: tracciando il percorso della guerra arabo-israeliana nel contesto regionale e internazionale.
Hamas-Israele: 7 ottobre 2023
Il 7 ottobre 2023 è uno dei momenti più cruciali per la storia di Israele e dei Territori palestinesi, in generale segna un momento importante per tutto il Medio Oriente. Erano le 6,30 di mattina quando Hamas, dalla Striscia di Gaza, da inizio al massacro di millequattrocento israeliani, la maggior parte di questi semplici civili, comprese donne e bambini che con violenza sono stati presi come ostaggi e portati all’interno della Striscia; tutto a causa dell’attacco delle Brigate Izz al Din al Qassam, ala militare di Hamas, che hanno dato vita allo scontro appena oltre il confine, nel territorio israeliano. L’obiettivo sperato e che ha portato allo scatenare del conflitto è stato la liberazione dei luoghi santi islamici e l’indipendenza dei Territori palestinesi, ma alcune ragioni intrinseche possono rintracciarsi nelle trattative ancora in corso tra Israele e Arabia Saudita per un avanzamento in merito agli Accordi di Abramo. In una registrazione di Mohammed Deif, (vedi Giacalone Giovanni, 2024) comandante del braccio armato dell’organizzazione questo incita a tutto il “suo popolo” in Giordania, Libano, Egitto, Pakistan, Malesia, di intraprendere una marcia verso la Palestina e prendere parte alla liberazione della moschea di Al-Aqsa (il terzo luogo più sacro dell’Islam)60.
Questo attacco e la conseguente tragedia rappresentano per Israele un grande evento di violenza, a partire dal momento della sua fondazione, andando ad intaccare le fondamenta sulla sua sicurezza e la sua capacità di prevenire minacce impreviste, considerati come prerogative esistenziali. Il 7 ottobre segna per i palestinesi l’inizio di una guerra spaventosa condotta da Israele contro la Striscia di Gaza, quest’ultima viene bombardata, i quartieri vengono distrutti, circa il 40% solo nelle prime tre settimane; inoltre vige l’obbligo per la popolazione palestinese di trasferirsi dal Nord al Sud di Gaza, con problemi umanitari dovuti alla chiusura dei rifornimenti di acqua, medicine, elettricità, cibo. L’obiettivo delle autorità politiche e militari israeliane è chiaro dal primo momento: distruggere Hamas61 (Caridi Paola, 2023).
Questa parte dell’elaborato si propone in merito a tale conflitto, analizzare quali sono state le implicazioni dal punto di vista degli equilibri interni e le implicazioni geopolitiche regionali; ma non solo, ci soffermeremo su cosa è ritenuto legale e cosa no nella guerra tra Israele e Hamas, andando a richiamare quelle che sono state le decisioni adottate e i pareri espressi dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l’Assemblea Generale, la Corte Penale Internazionale e il Comitato Internazionale della Croce Rossa. Analizzeremo la violenza, le parole che sono state utilizzate e i paradossi nascosti dietro questo scenario. Il tutto, cercando di mantenere sempre un distacco coerente con l’evolversi della storia, anche perché di fronte a tanta crudeltà sarebbe davvero troppo difficile analizzare o dichiarare chi è il colpevole e chi invece l’innocente. Infine, facendo un punto della situazione, cercherò di riportare i dati reali di quelle che sono state le vittime, ricordando ancora una volta che tra tutti i civili la parte più debole è sicuramente quella formata dai bambini.
L’attacco di Hamas apre nuovi scenari che delineano il fragile equilibrio della regione e più in particolare quel fragile equilibrio che tiene insieme il Medio Oriente, portando con sé implicazioni dal punto di vista interno, regionale e anche globale. Il primo punto su cui focalizzarsi è ciò che tale conflitto ha scaturito dal punto di vista interno al contesto arabo-israeliano, ossia la possibilità per il governo israeliano di impiegare mezzi militari su vasta scala, tutto ciò sulla base della legittimità e in conformità dell’articolo 40 della Legge Fondamentale dello Stato d’Israele.
L’articolo di fatti delinea l’ingresso allo stato di guerra, tale decisione viene affidata al governo, che deve prima richiedere il parere al Comitato per gli Affari Esteri e la Sicurezza della Knesset. Gli scenari si complicano anche dal punto di vista regionale, questo perché l’attacco sferrato da Hamas ha dato impulso anche ad ulteriori forze anti-israeliane, non solo quelle presenti nei territori palestinesi, ma anche nei territori vicini. Inoltre, la tensione è ulteriormente aggravata dall’Iran che, pur essendo un paese sciita, appoggia militarmente i sunniti di Hamas che controllano la Striscia; e dall’altra parte l’Arabia Saudita, che abbiamo già analizzato in merito al clima di distensione con Israele favorito dagli Accordi del 2020.
In merito all’Iran è presente un video62 in cui il portavoce delle Brigate Izz ad-Din al-Qassam, Abu Obaida, avrebbe ringraziato l’Iran in merito alla fornitura di armi, ma in maniera totalmente ufficiale, l’Iran ha in un secondo momento, smentito la sua collaborazione. La missione iraniana, infatti, presso le Nazioni Unite, ha dichiarato che Teheran non è stata coinvolta:
"Le misure risolute adottate dalla Palestina costituiscono una difesa del tutto legittima contro settant'anni di occupazione oppressiva e crimini atroci commessi dall'illegittimo regime sionista", ha affermato in un comunicato la missione iraniana delle Nazioni Unite63.
Se volessimo analizzare questo attacco dal punto di vista internazionale, soprattutto analizzando gli ultimi 25 anni di storia, tale stupore, che dal 7 ottobre pervade l’intera opinione pubblica e la politica internazionale, non dovrebbe essere una vera e propria novità. Un ruolo importante in questo conflitto è affidato alle “parole” che designano tattiche e strategie delle Potenze interessate, che tracciano valori e obiettivi che demarcano una distinzione sottile tra un “cessate il fuoco” e una “pausa umanitaria”. Ma le parole sono anche quelle attraverso il quale Hamas pretende di cancellare Israele dalla mappa geografica, e quelle di Israele che evidenziano la necessità di combattere questa campagna militare con lo scopo che sia l’ultima, in modo da annientare definitivamente Hamas64, ma addirittura fare in modo che i Palestinesi vengano riallocati nella penisola egiziana del Sinai65. In questo clima l’unica possibilità per una pace sembra quella relativa alla distruzione politica, militare e culturale del nemico.
La risposta di Israele all’attacco di Hamas è considerata come legittima difesa, e considerando ciò, Israele si oppone a qualsiasi richiesta in merito ad una moderazione e accuse che possano considerarlo colpevole al pari di Hamas. La possibilità di invocare la legittima difesa per giustificare questo attacco militare di tutta risposta, ha generato un primo contrasto in seno al Consiglio di Sicurezza. Per gli Stati Uniti e Israele, l'attacco del 7 ottobre attiva il diritto di legittima difesa:
"Gli Stati hanno il diritto di difendersi dalle minacce alla pace e alla sicurezza poste dagli atti di terrorismo66".
60 Giacalone Giovanni, L’audio messaggio del leader delle Brigate al-Qassam: cosa significa? , 1° aprile 2024, https://www.itstime.it/w/laudio-messaggio-del-leader-delle-brigate-al-qassam-cosa-significa-by-giovanni- giacalone/
61 Caridi Paola, Hamas. Dalla resistenza al regime, 16 novembre 2023.
62 Una dichiarazione che getta benzina sul fuoco dell'escalation verso l'ulteriore inasprimento degli equilibri tra i paesi del Medio Oriente, 8 ottobre 2023, https://www.rainews.it/video/2023/10/in-questo-video-abu-ubaida-di- hamas-ringrazia-liran-per-laiuto-e-le-armi-fornite-cad8b49d-e040-431a-a406-b516abcb288f.html
63 Reuters, 9 ottobre, Iran's UN mission says Tehran not involved in Hamas attacks, https://www.reuters.com/world/middle-east/irans-un-mission-says-tehran-not-involved-hamas-attacks-2023-10 09/#:~:text=NEW%2520YORK%252C%2520Oct%25208%2520(Reuters,Israelis%2520and%2520abducted%2520 dozens%2520more.
64 Benjamin Netanyahu: Our Three Prerequisites for Peace, Wall Street Journal, 25 dicembre 2023
65 Leaked document fuels concern Israel plans to push Palestinian from Gaza into Egypt, CBC News, 1° novembre 2023
66 UN Security Council, 9453rd meeting, 25 ottobre 2023, S/PV.9453, intervento statunitense, p. 2
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Dalla Nakba Alla Contemporaneità: tracciando il percorso della guerra arabo-israeliana nel contesto regionale e internazionale.
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Informazioni tesi
Autore: | Alessia Apicella |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2023-24 |
Università: | Università degli Studi di Salerno |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Andrea Giuseppe Teti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 55 |
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