La riforma agraria del 1969 in Perù

La hacienda peruana es el monstruo voraz que todo absorve y subyuga.
Tierras y hombres caen bajo su inmenso poder.
Autoridades y magistrados se le doblegan.
Hornas y voluntades no pueden resistir su nefasta influencia.
Las leyes no tienen validez en la hacienda.
La vida misma del campesino carece de valor para el gamonal que la viola,
escarnece y pisotea todos los derechos umanos.
La hacienda impera en el Perú.
Victor Villanueva

È proprio la hacienda a rappresentare una delle immagini più tipiche del paesaggio latinoamericano degli anni Sessanta. Il Perú non fa eccezione. La hacienda informa di sé ogni ganglio della vita del paese.
Prima di affrontare nel dettaglio il suo ruolo bisogna però fare una precisazione preliminare, specificando con quale accezione utilizzeremo il termine. Seguendo le parole di Henri Favre:

“llamaremos ‘hacienda’ a toda propiedad individual de tierras, cualquiera sea su extensión, sobre la que vive una población estable, directa e individualmente ligada al propietario o a su representante por una serie de obligaciones personales, tanto materiales como simbólicas, que la mantienen en estado de servidumbre, admitida o disimulada, o por lo menos en una situación primitiva de dominación y de dependencia.”

Infatti il sistema della grande proprietà non funziona allo stesso modo in tutto il paese. La forte differenziazione del paese, come abbiamo visto in precedenza, è una caratteristica che non si può far passare in secondo piano. E così la grande piantagione della costa non può essere assimilata tout court al latifondo della sierra. L’elemento comune è certamente l’immensa estensione dei possedimenti di pochi ricchissimi proprietari. Ma sulla costa lo sviluppo capitalistico ha portato con sé l’istituzione di rapporti sociali e di tecniche moderne che non ritroviamo sulla sierra. Si utilizzano infatti moderni strumenti capaci di favorire un rendimento elevato dei terreni; inoltre, a lavorare la terra è un proletariato rurale salariato, in buona parte alfabetizzato e sindacalizzato. Per di più, la piantagione integra elementi di una produzione e di una fabbricazione che sono allo stesso tempo industriali e agricoli: viene cioè a costituirsi come complesso agro-industriale. Di qui la conformazione di un conflitto che vede al centro le rivendicazioni del proletariato rurale per un miglioramento della propria condizione di soggetto salariato, come vedremo meglio successivamente. [...]