Letteratura mondiale, Relazioni centro-periferia e glocal. Un modello europeo: l'identità gallega e la scuola comparatistica di Santiago de Compostela.
Greenwich e Stoccolma. Meridiano geografico e meridiano letterario
La prova più chiara ed eloquente dell’esistenza di questo spazio letterario indipendente dall’economia e dalla politica per Casanova è il Premio Nobel per la letteratura.
L’importanza attribuita da tutti ai protagonisti e allo spazio di questa consacrazione, la particolare diplomazia che si occupa della sua attribuzione, le attese nazionali che l’accompagnano, la gigantesca popolarità e celebrità che deriva dalla sua attribuzione e le solite critiche che si fanno alla mancanza di oggettività della giuria svedese, per pregiudizi politici, per errori estetici e per molte altre stupidaggini, fanno di questo premio mondiale una vera sfida comune a tutti i membri del pianeta letterario. Per Casanova il Nobel costituisce una delle poche e vere consacrazioni letterarie internazionali, laboratorio unico di designazione e di definizione dell’universale letterario. Ma è davvero così?
Risponderò a questa “pregunta” (significa “domanda” in spagnolo) autopostami nell’esplicazione dei concetti di Armando Gnisci e di quelli che ho poi sviluppato io.
E ad una risposta può arrivarci chiunque sbirciando la lista dei vincitori del premio anno per anno. «In this sense» dice Casanova «The Nobel Prize is a prime, objective indicator of the existence of a world literary space»: il Premio Nobel rappresenta una prova oggettiva dell’esistenza di un espazo literario mundial, uno spazio letterario mondiale.
Un altro indicatore di questo spazio unificato è rappresentato dall’apparizione di una misura specifica del tempo comune a tutti. Ogni nuovo ingresso accetta delle norme e si rifà ad un punto di riferimento, una norma con cui deve misurarsi: tutte le posizioni sono situate in relazione ad una linea, una regione dove si determina il presente letterario. Casanova propone di chiamare questo punto di riferimento “Greenwich Meridian of Literature”: una linea fittizia, chiamata anche “meridiano di origine”, scelta arbitrariamente con lo scopo di determinare le linee di longitudine. Una linea che contribuisce alla reale organizzazione del mondo e rende possibile la misura delle distanze e la stabilità delle posizioni sulla superficie del globo terrestre. Allo stesso modo anche il meridiano letterario ci permette di tenere in mente e in conto la distanza rispetto al centro di tutti quelli che appartengono allo spazio letterario.
Insomma è il luogo dove si cristallizza (cioè si crea un dibattito, una discussione e si elabora) la misura del tempo letterario, cioè l’affermazione dell’estetica moderna. Casanova con l’accezione “moderno” intende il presente nel momento considerato, cioè quei testi che faranno epoca e lasceranno il loro segno, essendo essi in grado di modificare le correnti norme estetiche. Con un occhio alla cronologia specifica, questi testi serviranno, per un certo periodo di tempo, da unità di misura o da termine di comparazione per tutta la produzione che ad essi seguirà.
Essere considerati e chiamati “moderni”, cioè il decreto di “modernità” è una delle consacrazioni più difficili da ottenere per gli scrittori outside the centre, fuori dal centro, ed è oggetto di violente competizioni. Il messicano Octavio Paz ha espresso in maniera esemplare i termini e le forme di questa strana lotta letteraria nel suo discorso del 1990, quando ricevette il Premio Nobel, intitolato «La busqueda del presente (In search of the present)». Egli descrive interamente il suo percorso personale e poetico come una ricerca ansiosa (e vittoriosa per il conferimento del prestigioso premio) di un presente della letteratura, dal quale egli come messicano si sentiva molto lontano.
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Letteratura mondiale, Relazioni centro-periferia e glocal. Un modello europeo: l'identità gallega e la scuola comparatistica di Santiago de Compostela.
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Informazioni tesi
Autore: | Fioravante Conte |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Editoria, comunicazione multimediale e giornalismo |
Relatore: | Armando Gnisci |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 260 |
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