Eventi e rituali: l'equilibrio tra Logos e Caos

La civiltà greca è una civiltà noetico-costumale di stampo stanziale caratterizzata dalla fondazione del modello istituzionale definito polis. Consideriamo quella greca una civiltà non sacrale in quanto la prima a concepire l’uomo non come un essere inferiore, subordinato al divino e alla divinità, ma un soggetto razionale in grado di decidere e controllare il proprio destino. I greci furono i primi ad esaltare l’uomo e le sue capacità, adottando un punto di vista prospettico e umanistico e ponendo così l’essere umano come centro e misura dell’universo e la terra quale punto privilegiato da cui osservare il mondo e i suoi problemi.
A guidare la civiltà greca del V sec è il nomos, o elemento noetico, inteso come principio creatore di leggi attraverso le quali tutto viene ordinato. Anche la città e i suoi spazi vengono decisi e definiti dal nomos così da far diventare la polis stessa una rappresentazione spaziale di uno specifico modo di pensare, vivere e organizzare la società. I tre luoghi vitali e rappresentativi all’interno delle mura della polis sono: l’agorà o piazza, l’acropoli, ossia la parte alta della città sulla quale si erge il tempio del dio protettore e il teatro. Fuori dalle mura della città il greco riconosce la presenza di una natura incontrollata e selvaggia, un luogo fuori dal controllo del nomos in cui vengono praticate le religioni misteriche, riservate agli iniziati e in cui gli Oracoli pronunciano i loro responsi e voleri: uno spazio non controllato né controllabile dalla razionalità e non ordinato né ordinabile dalla mente o nous. La piazza è lo spazio propriamente umano in cui la popolazione compie i suoi affari, discute e decide le questioni politiche, parla e si incontra. Il tempio che domina dall’alto la città, è il luogo della devozione e della spiritualità, lo spazio riservato al dio che non si immischia negli affari umani, ma protegge dal lontano i suoi fedeli.
Il teatro è invece un’istituzione che possiamo considerare frutto della genialità greca e della sua profonda conoscenza dell’essenza umana, perché punto medio in cui ciò che è fuori dalle mura, l’irrazionale caotico e ciò che è dentro, il Kratos divino e la mondanità, si incontrano per produrre una sintesi perfetta. Alto e Basso, Cielo e Terra, Maschile e Femminile, Logos e Caos, si uniscono per dare vita all’Umano.