Machiavellismo e antimachiavellismo nel pensiero di Campanella
Gli scritti politici di Tommaso Campanella
Tratteremo i testi politici di Campanella per evidenziare la presenza di Machiavelli sia negli aspetti in comune che in quelli contrari al segretario fiorentino. In questo primo paragrafo faremo un excursus dei principali testi politici del filosofo calabrese, nel secondo ci soffermeremo in particolare sulla Monarchia di Spagna (analizzando nello specifico il capitolo 27 nel quale gli influssi machiavellici sono maggiormente presenti).
L’interesse di Campanella per la politica è presente sin dal periodo giovanile. Risale al periodo padovano una perduta Monarchia dei Cristiani seguita da un trattato Del governo della chiesa. La prima opera politica di Campanella di cui abbiamo notizie certe sono i Discorsi ai principi d’Italia, la cui prima stesura risale al 1594 (il primo periodo romano) andata persa in seguito alla convulse vicende che interessarono l’autore. Essa fu poi riscritta tra il 1606 ed il 16072. L’opera è stata edita solo dalla metà dell’ʹ800.
In questo libro lo Stilese esorta i principi italiani ad allearsi col papa per difendersi dagli eretici. In tale prospettiva Campanella invita inoltre i principati italiani a sostenere l’espansione della monarchia spagnola funzionale alla diffusione universale del cattolicesimo, tematica che egli delineerà con maggior dettaglio negli scritti successivi. Il papa, padre comune di tutti i cristiani è il baluardo migliore contro l’ingerenza delle potenze straniere in Italia, il suo potere infatti è molto più forte di quello dell’antico impero romano basato sulla gloria militare (su tale contrapposizione tra la Roma pagana e quella cristiana, si veda anche il sonetto numero 162 A Roma, già analizzato in precedenza).
Lo scritto politico successivo è il Dialogo politico contro Luterani, Calvinisti e altri eretici composto nel 1595, quando Campanella è in residenza obbligata nel convento romano di S. Sabina (conseguenza del terzo processo cui fu sottoposto).
Le vicende testuali di quest’opera sono piuttosto complesse. Essa alla fine fu rifusa nell’Epistola antilutherana, a sua volta parte del Quod reminiscentur, il quale è stato pubblicato dall’Amerio nella seconda metà del secolo scorso5. Nel dialogo il filosofo calabrese sottolinea la pericolosità politica delle dottrine religiose dei protestanti. Le dottrine riformate presuppongono un Dio che giudica chi salvare e chi punire a priori, annullando in tal modo il libero arbitrio dell’uomo e rendendo inutile qualsiasi azione volta a guadagnare la vita eterna.
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Machiavellismo e antimachiavellismo nel pensiero di Campanella
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Informazioni tesi
Autore: | Dario Gallotta |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Napoli "L'Orientale" |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Filosofia teoretica, morale, politica ed estetica |
Relatore: | Lorenzo Bianchi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 154 |
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