La cooperazione di polizia in Europa: il ruolo dell'EUROGENDFOR
Gli organismi di cooperazione di polizia in Europa: EUROPOL, CEPOL, EUROJUST, COSI, L'INTCEN UE
Il Trattato sull'Unione Europea, per mano di TREVI, introdusse in materia di cooperazione di polizia anche un ufficio adibito allo scambio d'informazioni, L'”EUROPOL”.
Inizialmente la volontà del Consiglio Europeo era di organizzare lo scambio di dati circa il traffico di stupefacenti, sulla base della preesistente unità antidroga (EDIU), anch'essa messa in piedi dal Gruppo.
Pertanto nel 1992 TREVI istituì a Strasburgo una nuova unità: la “Europol Drugs Unit”, operativa dal 1994 era incaricata per l'appunto di analizzare le informazioni provenienti dai traffici illeciti di stupefacenti. Nel 1995 le sue competenze furono estese, dal Consiglio, a tre nuovi settori:
- traffico illecito di materie nucleari e radioattive;
- immigrazione clandestina;
- traffico di veicoli rubati.
Gli Stati membri, con atto del Consiglio, istituirono così l'Ufficio Europeo Di Polizia, denominato “EUROPOL”, che entrò in possesso di tutte le strumentazioni e dei dati dell'Unità Di Droga, che fu ovviamente soppressa. L'EUROPOL, pur mantenendo la funzione di scambio ed elaborazione d'informazioni, a differenza delle esperienze precedenti, s'impose come corpo di polizia europea sovranazionale, capace di indirizzare le attività investigative delle forze comunitarie.
Dal trattato di Amsterdam, entrato in vigore nel 1999, i funzionari di EUROPOL iniziarono a partecipare ad attività investigative guidate da squadre comuni, senza possibilità d'intervento diretto. Essi potevano però richiedere di propria iniziativa l'azione dei corpi di polizia dei Paesi membri. A tal fine, si effettua una valutazione della minaccia, rappresentata dalla criminalità grave e organizzata (SOCTA), elaborando poi una relazione sulla situazione del terrorismo in Europa (TE-SAT). Un ulteriore passo in avanti fu fatto nel 2000, quando il Consiglio Europeo istituì il “Collège Européen de Police” (CEPOL), un'accademia europea di polizia diventata un'agenzia dell'Unione Europea nel 2005, con sede a Budapest. L'obiettivo era di formare funzionari delle Forze di Polizia europee nell'applicazione della legge, incoraggiando la cooperazione per lotta alla criminalità. Nel giugno 2002 fu approvata poi la decisione quadro 2002/584/GAI sul mandato di arresto europeo, che fu il primo strumento dell'Unione che permetteva il reciproco riconoscimento delle scelte giudiziarie. Fondamentale nello stesso senso è stata la realizzazione di una rete “intranet”, che consentisse alle autorità giudiziarie di cooperare in modo più rapido e preciso.
Dal 2010 l'EUROPOL è un'agenzia dell'Unione Europea con sede principale a l'Aja, presso cui sono situati:
- Direttore;
- Vicedirettori;
- il Consiglio di Amministrazione;
- il Controllore Finanziario;
- Comitato Finanziario;
- la struttura di controllo sulla privacy.
In ogni Stato membro è presente un'Unità Nazionale, che assicura il collegamento tra il Quartier Generale e le rispettive forze locali.
Parallelamente alla creazione di EUROPOL, venne istituito nel 2002 L'EUROJUST, sempre con sede a l'Aja, che si compone di un “Collegio” formato da un Procuratore o un Ufficiale Di Polizia per ogni Stato membro, con il fine di promuovere il coordinamento dei procedimenti giudiziari, nonché di agevolare l'esecuzione dei mandati d'arresto europei.
Sulla linea del rafforzamento della cooperazione, nel maggio del 2005 fu sottoscritto il Trattato di Prüm da: Francia, Germania, Austria, Olanda, Spagna, Lussemburgo e Belgio.
L'Accordo prevedeva la condivisione di:
- dati relativi al DNA;
- impronte digitali;
- falsificazione di documenti;
- informazioni riguardanti beni posseduti dai soggetti di indagine;
- pattugliamenti congiunti di frontiera;
- mutua assistenza in occasione di grandi manifestazioni o situazioni di crisi.
Oltre alle limitate conquiste di EUROPOL circa la cooperazione operativa tra le forze di polizia, dal 2000 l'unico strumento di collaborazione sono stati gli incontri biennali del «Club di Berna», che riunisce i Direttori dei Servizi di Intelligence e di Sicurezza degli Stati Membri dell'Unione Europea, oltre che di Norvegia e Svizzera, per discutere di temi quali la criminalità organizzata e il terrorismo. Solo con il trattato di Lisbona si va oltre, costituendo il “Comitato permanente per la cooperazione operativa in materia di sicurezza interna” (COSI), che si occupa delle problematiche relative al sistema di cooperazione, all'elaborazione di soluzioni concrete e all'assistenza tecnica al Consiglio. Ogni capitale europea possiede una propria sede e tutti i rispettivi rappresentanti si riuniscono a Bruxelles, per portare avanti discussioni insieme ai maggiori enti di cooperazione di polizia e di sicurezza, come l'EUROPOL. Un ultimo importante organo che contribuisce alla collaborazione tra le forze di polizia, è Il “Centro di analisi d'intelligence dell'Unione Europea” (INTCEN UE). Esso fa parte del Servizio Europeo per l'Azione Esterna (SEAE), un servizio dell'Unione Europea, nato con il Trattato di Lisbona e responsabile degli affari esteri dell'UE, che si occupa di studiare le minacce sulla base dei dati forniti dai servizi di intelligence e di polizia, concentrandosi in particolare sulle aree geografiche sensibili, sul terrorismo e sulla proliferazione di armi di distruzione di massa.
Concludendo, abbiamo visto come all'interno dell'Unione si sia passati da una cooperazione di tipo di intergovernativa, ad una di tipo orizzontale, caratterizzata da rapporti diretti fra le singole Autorità Giudiziarie all'interno dei Paesi membri. L'obiettivo verso cui oggi si tende, è invece un tipo di cooperazione verticale, attraverso la messa in piedi e il potenziamento di organismi sovranazionali con competenza giudiziaria. La cooperazione di polizia non è stata, infatti, completamente integrata nel quadro comunitario. La Commissione e gli Stati Membri, godono del potere di iniziativa a patto che questi ultimi rappresentino un quarto dei membri del Consiglio. Il Parlamento Europeo ha invece solo potere consultivo circa le scelte prese all'unanimità dal Consiglio.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La cooperazione di polizia in Europa: il ruolo dell'EUROGENDFOR
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Rossetti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2016-17 |
Università: | Link Campus University - L'Università internazionale a Roma |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Alessandro Figus |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 56 |
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