Lo sviluppo economico dei paesi del Mediterraneo dal 1950 al 2013

Gli Investimenti Diretti Esteri (IDE) (Foreign Direct Investment (FDI) sono considerati una delle principali forme di internazionalizzazione delle imprese, oltre che un'importantissima fonte di sostegno alla crescita delle economie.
Possono essere definiti come investimenti in attività produttive di un Paese da parte di operatori (persone o imprese) stranieri. Il più delle volte hanno come oggetto l'acquisizione di imprese esistenti o la creazione di nuove imprese che operano nel Paese destinatario o a partire da esso.
L'investimento diretto rappresenta il capitale fornito dall'investitore all'impresa oggetto di investimento diretto; in sostanza si tratta del capitale azionario di un'impresa, con lo scopo di ottenere il controllo ed esercitare un'influenza significativa sulla direzione delle sue attività di un'altra impresa straniera.
Gli investimenti diretti giocano un ruolo importante nella crescita economica e nello sviluppo territoriale, in quanto permettono il trasferimento tra diverse economie di capitali, tecnologie, conoscenze e competenze. Sotto questo punto di vista, diversi economisti hanno sottolineato nel tempo, l'importante ruolo degli IDE nel commercio internazionale. A seconda che si tratti di beni o capitali, si possono distinguere due teorie: la teoria del commercio internazionale, nelle due versioni del vantaggio assoluto di Adam Smith e del vantaggio comparato da un lato di Ricardo, e dall'altro di Heckscher, nonché la teoria della bilancia dei pagamenti, secondo la quale gli investimenti diretti esteri venivano considerati come semplici flussi di capitale tra Paesi, ignorando che si potesse trattare di insieme di transazioni che permettono il trasferimento di capitali, tecnologia e competenze da un paese all'altro con riferimento all'attività di impresa. [...]