La soggettività giuridica internazionale. Dallo Stato all'individuo.
Gli insorti
Oltre agli Stati sovrani ed indipendenti, partecipano alla vita di relazione internazionale, quali enti territoriali, anche i movimenti o partiti insurrezionali, molto spesso definiti più semplicemente con il termine di insorti. Si tratta di enti, composti da collettività umane organizzate, che perseguono mediante la lotta armata, in occasione di una guerra civile o di un moto rivoluzionario interno, il rovesciamento del governo di uno Stato oppure la secessione di una parte del territorio dallo Stato medesimo oppure l’incorporazione di tutto o di parte del territorio di uno Stato in un altro Stato preesistente e che, a questi fini, siano organizzati sotto un comando responsabile e abbiano assunto un controllo abbastanza stabile su almeno una parte del territorio nazionale, scindendosi quindi dallo Stato nazionale e ponendosi in lotta contro il potere centrale. Dalla definizione data si comprende, innanzitutto, che perché gli insorti possano ottenere una propria personalità giuridica su piano internazionale occorre che essi esercitino effettivamente un controllo esclusivo, cioè un’attività di governo di fatto locale, su una data porzione di territorio nazionale e sulla popolazione lì stanziata e che non diano luogo semplicemente e solamente a tensioni o disordini interni, quali sommosse o atti sporadici di violenza, nel qual caso si ricadrebbe in situazioni meramente interne. La rilevanza internazionale degli insorti è, dunque, legata soprattutto al principio di effettività. Secondo tale principio, il movimento insurrezionale è un soggetto internazionale, a prescindere dall’esito che avrà l’insurrezione, per il solo fatto di controllare effettivamente ed in modo sufficientemente stabile una parte di territorio dello Stato nel quale l’insurrezione ha luogo. Si tratta però di una soggettività pur sempre temporanea, che dipende dall’esito dell’insurrezione. Se infatti l’insurrezione ha successo il movimento insurrezionale si trasforma nel nuovo governo dello Stato oppure forma un diverso Stato distaccandosi per secessione, ma allora la sua soggettività come movimento insurrezionale cessa lasciando il posto a quella del nuovo Stato.
Se invece l’insurrezione fallisce o se viene meno il controllo del territorio, che ritorna sotto il potere d’imperio dello Stato “legittimo”, allora gli insorti cessano di essere soggetti internazionali e potranno essere considerati come semplici ribelli che il governo legittimo può, secondo il diritto internazionale, punire come crede.
Di fatto, la soggettività degli insorti, oltre che temporanea, è anche limitata, nel senso che agli insorti che effettivamente controllano una parte di territorio si applicano soltanto alcune delle norme applicate agli Stati. Si tratta innanzitutto delle norme sulla conclusione di trattati internazionali, trattati che gli insorti spesso stipulano sia con Stati terzi che con il governo legittimo. Naturalmente tali accordi di solito hanno ad oggetto il futuro status del territorio oggetto delle mire del movimento secessionista. Ad esempio, gli accordi di Rambouillet del 1999, che avrebbero dovuto riguardare il futuro status del Kosovo ed entrare in vigore all’atto della firma, furono firmati direttamente dal movimento insurrezionale kosovaro. In secondo luogo, si tratta delle norme sul trattamento degli stranieri presenti sul territorio controllato dagli insorti e di quelle sulle immunità degli organi di Stati esteri, mentre è controverso se le autorità rappresentanti gli insorti abbiano diritto alle immunità diplomatiche. In terzo luogo si applicano le norme del diritto internazionale umanitario, sia quelle sulla protezione dei civili e sui mezzi e i metodi di combattimento che quelle sulla responsabilità penale per crimini internazionali.
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La soggettività giuridica internazionale. Dallo Stato all'individuo.
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Informazioni tesi
Autore: | Giuseppe Pascale |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Messina |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Lina Panella |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 147 |
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