Ricerche storiografiche sul ruolo della massoneria nella Rivoluzione francese
Gli Illuminati di Baviera
La setta degli Illuminati conquistò grande fama a seguito dell’attenzione rivoltale dalla letteratura complottista, prodotta negli anni della Rivoluzione francese. Essi divennero, in tal modo, gli interpreti più pericolosi del messaggio sovversivo, ritenuto, da taluni, essere alla base del modello associativo massonico.
La spiegazione di siffatta teoria sta nel contenuto utopistico dell’ideologia illuminata, che trovava un’apparente continuità con i fatti del periodo del Terrore giacobino. La setta, in quanto promotrice degli eventi rivoluzionari, fu avvolta da un’aura leggendaria, che mescolava storia e leggenda, così anche per il suo capo e fondatore, Adam Weishaupt, di cui non si ha una biografia certa e attendibile, ma solo ricostruzioni che speculano sul carattere rivoluzionario del futuro gruppo Illuminato.
Mentre la Stretta Osservanza si stava consumando nella lotta intestina tra Brunswick e von Hund, e la Chiesa liquidava la Compagnia di Gesù, nel 1776 Adam Weishaupt, fondava la setta degli Illuminati, in coincidenza col giorno della Dichiarazione d’indipendenza americana.
Weishaupt, educato dai gesuiti e, probabilmente, membro laico dell’ordine, venne nominato professore di diritto canonico a Ingolstad; la sua nomina incrinò i rapporti con i gesuiti, offesi dall’idea che un laico potesse presiedere una cattedra tanto importante. Da qui iniziò un percorso personale che lo avvicinò alle idee politiche che saranno l’essenza del pensiero ‘illuminato’.
La strada che intraprese Weishaupt, fu ben diversa da quella di alti illuminès, come ad esempio Saint Martin, le cui opere mistiche erano ben conosciute in tutta Europa. Diversa era nei fatti l’accezione stessa di lumi: per il mistico Saint Martin, o per Pasqually, i gradi più elevati assolvevano a innalzare l’uomo verso il sublime della legge divina, e se possibile persino superarlo; in Weishaupt l’ascesa era radicale verso una critica materialista della religione, se corrotta, e dello stato, se tiranno.
Fu qui che maturò lo scontro tra Schwarmerei e Aufklarung: gli uni si opponevano al progresso del materialismo razionalista; gli altri opponevano resistenza all’imperante spiritualismo che pervadeva larghi strati della massoneria, specie quelle tedesca e francese.
In Baviera gli Illuminati trovarono il contesto favorevole per la loro nascita e il loro sviluppo, per via della convinzione, su cui andavano argomentando, in quegli anni, massoni autorevoli come Adolph von Knigge, Joseph Bode, Nicolai, che la regione tedesca fosse l’area di elezione per il complotto ordito dalla Compagnia di Gesù.
“Weishaupt era giunto alla conclusione che, per contrastare la setta gesuitica, bisognasse costruire un modello settario affine, con analoga struttura piramidale, vincolato dal giuramento, dalla disciplina, dal segreto, diretto a sventare il complotto gesuitico” ed avverare il progetto di universale felicità e uguaglianza.
Iniziava così a diffondersi voci sulla natura sovversiva del gruppo bavarese, che generarono opinioni contrastanti all’interno dello stesso schieramento Schwarmer. Basti mettere a confronto le due descrizioni che seguono. Una è resa in una lettera diretta a Willermoz: “ ‘Ho molto sentito parlare della loggia degli Illuminati di Monaco, ne conosco persino dei membri che mi è vietato nominare. Per quanto posso congetturare dagli incontri avuti, il loro scopo è più politico che religioso […].
Ecco il loro scopo: la Baviera langue tra le braccia della superstizione più assurda […]. I preti la governano, ed è vietato pensare e parlare. Degli uomini tra i più colti ed insofferenti di questo giogo si sono associati in segreto per diffondere idee più sane sull’amministrazione e sulla tolleranza; cercano di educare giovani di buona nascita che, assunti gli uffici, debbono concorrere ad accelerare un rivolgimento (révolution) negli spiriti”.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Ricerche storiografiche sul ruolo della massoneria nella Rivoluzione francese
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Informazioni tesi
Autore: | Davide Simonelli |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Roma Tor Vergata |
Facoltà: | Lettere |
Corso: | Scienze storiche |
Relatore: | Maria Claudia Toniolo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 69 |
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