Verso il Web dei dati: informazioni relazionali accessibili in formato RDF
Gli elementi caratteristici del Semantic Web
Il Web dinamico, e l'evoluzione in Web 2.0, sono i modelli di Web che più si avvicinano al modello che oggi viene utilizzato. Visitare un sito statico, senza contenuti dinamici e senza l'apporto diretto degli utenti, non soddisfa più le aspettative degli utenti. Pertanto i progettisti prestano molta cura nei servizi quali: newsletter, forum di discussioni, sharing di file, etc.
Una volta migliorati i meccanismi e gli strumenti per la creazione di portali Web (Web 1.5), una volta definite le regole dei servizi presenti nel sito Web (2.0), non ci resta che migliorarne i contenuti. Fino adesso, non si è detto niente sul tipo di contenuti di un sito Web, non sono stare avviate imposizioni sulle informazioni presenti all'interno di esso, ma utilizzando un diverso approccio alla strutturazione e alla forma dei contenuti presenti nel sito, si riesce ad effettuare un ulteriore passo evolutivo.
Al momento attuale il Web è in massima parte un'enorme archivio dati senza informazione di tipo semantico sui contenuti stessi. Questo problema riportato su larga scala diventa dispersivo per l'utente sia in termini di tempo che di opportunità. Infatti l'utente punta molto sulla rapidità della fruizione di informazioni da Internet, che sulla qualità dell'informazione. Se i motori di ricerca restituiscono risultati che, non soddisfano le richieste dell'utente, richiedendo uno sforzo supplementare allora la ricerca in effetti è poco ‘automatica'.
Una soluzione a questo problema venne proposta dal W3C che definendo lo standard XML ha gettato le fondamenta del Semantic Web. La famiglia di tecnologie XML (consente la creazione di un insieme consolidato di linguaggi di markup che definiscono proprietà e informazioni sui dati) e componenti software possono essere utilizzati per ridurre i costi di sviluppo e manutenzione evolutiva.
Con l'uso di XML i dati assunsero una struttura che in qualche modo, oltre a definirne il contenuto sintattico, ne definì anche il contenuto semantico, ovvero il significato che un determinato dato possiede. La creazione di questo linguaggio rivoluzionò il mondo dei linguaggi di markup, come nel caso dell'HTML, che si trasformò in XHTML, permettendo la possibilità di aggiungere informazioni semantiche alle pagine pubblicate.
In questo linguaggio mediante l'utilizzo dei tag, che sono vere e proprie etichette si rappresentavano concetti correlati in qualche modo all'oggetto trattato nella pagina. Con l'utilizzo di XML, parti delle pagine diventano machine-readable e machine-understandable, ovvero possono essere lette, interpretate e manipolate da altre applicazioni software, proprietà molto utili per facilitare l'indicizzazione dei siti da parte dei motori di ricerca, i quali trovando parti di codice XML con la struttura definita dai motori di ricerca stessi, risultavano più veloci ed ottimizzati nelle ricerche effettuate dall'utente.
Estremizzando però il concetto base di XML, si può ottenere un ulteriore evoluzione, cercando di creare contenuti interpretabili non solo dai motori di ricerca per effettuare ricerche ottimizzate, ma creare dei contenuti che permettono "l'interscambio di dati semantici" tra applicazioni Web.
Per tale scopo serve un linguaggio di markup che sia standardizzato e universalmente riconosciuto, un modello da seguire di cui tutti si rifanno.
Purtroppo però le specifiche XML non parlano di modello standard universalmente riconosciuto, anzi per definizione XML è extensible e quindi serve qualcosa simile ad XML senza la proprietà di essere estensibili, ma che permetta sempre un markup dei dati. Pertanto, uno dei limiti della tecnologia XML è l'inadattabilità per il modello di dati del Web, inteso come piattaforma globale.
Le problematiche, di fatto spinsero il W3C a definire altri due linguaggi, ovvero RDF e OWL, che oltre a derivare da XML, si rifanno ai predicati dell'intelligenza artificiale.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Verso il Web dei dati: informazioni relazionali accessibili in formato RDF
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Sebastiano Torre |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Messina |
Facoltà: | Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali |
Corso: | Scienze e tecnologie informatiche |
Relatore: | Giacomo Fiumara |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 115 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi