Studi professionali: stress lavoro-correlato

Le tensioni o le reazioni, cosiddetti strain, causate da condizioni prolungate di stress, possono comportare conseguenze sulla salute e la sicurezza degli individui.

Tali effetti negativi sono raggruppati in tre categorie:
• fisiologici: cefalea, capogiri, tachicardia, ipertensione, dolore alla schiena, tensioni alle spalle e al collo, diabete, artriti, insonnia, ulcere, trombosi, vulnerabilità all’influenza e ai raffreddori, ronzii e fischi nelle orecchie, ecc.;
• comportamentali: abuso di alcol, fumo, farmaci e/o sostanze stupefacenti, sovra o sotto eccitabilità, atti auto o etero distruttivi, scarsa cura di sé, aggressività, isolamento sociale, ecc.;
• psicologici: disturbi dell’umore, affaticamento, difficoltà di concentrazione, perdita della memoria, ansia, depressione, burnout, ecc.

Tali risposte individuali allo stress possono avere, altresì, un impatto a livello organizzativo, in modo anche interconnesso, espresso nei seguenti fenomeni:

• assenteismo: mancato rispetto dell’orario di lavoro prestabilito, assenze non legate a una malattia, disimpegno;
• presentismo: presenza al lavoro durante la malattia a basso livello di produttività;
• alto turnover anticipato: dimissioni volontarie;
• scarsa performance lavorativa: all’aumentare della tensione sul luogo di lavoro, la produttività raggiunge il punto massimo della curva a “U” rovesciata e un ulteriore aumento della prima comporta invece una notevole riduzione della seconda;
• incidenti e infortuni: l’eccessiva tensione può deteriorare i processi di elaborazione dell’informazione e l’accuratezza nello svolgimento dei compiti, per cui i lavoratori possono commettere errori che implicano conseguenze in termini di sicurezza.