Cromwell e la situazione politica inglese nella prima metà del seicento

Con le riforme attuate da Cromwell, fra cui l’Atto di Navigazione emanato nel 1651 contro l’Olanda, l’Inghilterra si affermava sul versante esterno come la maggiore potenza commerciale del mondo. All’interno del paese, furono raggiunti alcuni risultati che dovevano predisporre il terreno alla rivoluzione industriale del secolo successivo : anzitutto, l’affermazione del carattere assoluto della proprietà privata, per cui non si ammettevano più restrizioni.
Già da tempo nella campagne inglesi i proprietari terrieri cercavano di eliminare le terre comuni e i pascoli affidati ai contadini poveri attraverso quelle che vennero chiamate le “enclosures” (recinzioni), processo che favorì la mercantilizzazione della produzione agricola, al costo di gettare nella miseria coloro che non possedevano terre. Cromwell non poté correggere o contenere questa tendenza, in quanto ciò gli avrebbe alienato il sostegno delle classi dominanti nella campagne. Il risultato della rivoluzione fu quindi di favorire la penetrazione del capitalismo nelle campagne e l’impoverimento delle masse contadine.
In Inghilterra si sviluppò un legame organico ed unico in Europa, fra i signori, che pretendevano dal Parlamento le recinzioni, e la borghesia dedita alle attività mercantili. Tutto questo ovviamente non sarebbe potuto avvenire in presenza di un corpo elettorale che avesse consentito l’ingresso in Parlamento di quei movimenti radicali che avrebbero potuto mettere in discussione tali privilegi. Significativi a questo proposito furono i dibattiti svoltisi a Putney nel 1647 fra ufficiali e soldati dell’esercito di Cromwell riuniti in assemblea per discutere del futuro del paese. In tali dibattiti emersero chiaramente due posizioni: l’una sostenuta dai livellatori che intendeva estendere i diritto di voto per il Parlamento a tutti gli uomini non servi (circa 415.000 votanti), l’altra sostenuta da Cromwell che riservava il diritto di voto ai proprietari di terre che fruttassero una rendita di almeno 40 scellini l’anno (circa 200.000 individui).
Nella concezione di Cromwell proprietà e diritto di voto erano strettamente collegate. Egli stesso chiarisce bene la sua posizione in vari passaggi dei dibattiti, affermando che estendere il suffragio a coloro i quali non avevano alcun interesse economico da tutelare avrebbe portato all’anarchia. Con la sconfitta dei livellatori sancita al termine dei dibattiti, la rivoluzione inglese si avviava sui quei binari moderati che gli eventi successivi confermeranno e che porteranno l’Inghilterra ad essere protagonista sulla scena mondiale.