Analisi del risparmio privato delle famiglie italiane attraverso la crisi economica
Gli effetti dell'impennata dello Spread Bund-BTP sul reddito familiare
La parola spread è diventata d’uso comune durante l’estate 2011, da quando l’11 luglio la borsa italiana ha subito un pesante crollo, a causa dell’incertezza del mondo economico sul debito pubblico della terza economia dell’Eurozona. Il timore degli alti vertici della Bce si basa sulla speculazione nei confronti dell’Italia, vista come il punto più debole, assieme alla Grecia, per tentare di affossare definitivamente l’Eurozona60, già in ampia difficoltà a causa del crollo dei PIGS (Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna).
Il famigerato spread è la differenza tra il rendimento del “granitico” Bund decennale tedesco, e il BTP, nel caso italiano, avente stessa durata. L’aumento della differenza di rendimenti è un evento che denota incertezza essendo un segnale negativo su cui si basano gli investitori; il rendimento cresce ogni qualvolta è venduta un’ingente quantità di titoli, facendo crescere immediatamente il rendimento offerto per attrarre un maggior numero di investitori. La cosiddetta “fuga” è conseguenza dei timori sulla solvibilità dell’emittente (lo Stato) che porta l’investitore a rifugiarsi in bond ritenuti più sicuri (Germania in questo caso).
Da inizio 2011 in poi il Bund decennale tedesco ha un rendimento in continua discesa, toccando quotidianamente minimi storici. Anche se, nell’asta dei titoli di stato del 23/11/2011, sono rimasti invenduti un’elevata quantità di obbligazioni, fatto che simboleggia che la crisi dei debiti sovrani europei si è allargata anche in paesi ritenuti più sicuri; infatti, si hanno dei dubbi sulla resistenza dei titoli obbligazionari tedeschi in uno scenario di crisi così estesa in tutta l’Eurozona.
L’aumento del differenziale provoca in sostanza due effetti che si ripercuotono sulle famiglie; il primo riguarda quelle che hanno intenzione di stipulare un mutuo, mentre il secondo colpisce gli investitori in generale (comprese le stesse famiglie) che hanno destinato i propri risparmi ai titoli statali. L’aumento del rendimento produce un incremento dei rischi, provocando una riduzione del prezzo del titolo in questione; tale risultato è conseguenza della relazione esistente tra il prezzo e il rendimento, denominata Convessità.
Essa indica la variazione inversa, del prezzo, al variare del rendimento; ovvero, all’aumentare del rendimento diminuisce il prezzo, che aumenta nella situazione opposta. Questo effetto colpisce maggiormente i titoli a scadenza più lunga, che di prassi hanno un rendimento maggiore rispetto alle maturity più brevi66. In caso di default dell’emittente, il possessore dell’investimento non riceve alcuna liquidazione a scadenza, in quanto i primi titoli ad essere rimborsati sono i TCF (Titoli a Cedola Fissa) come i BOT. Per sopperire a questa mancanza l’ingegneria finanziaria statunitense ha creato i CDS (Credit, Default, Swap).
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Analisi del risparmio privato delle famiglie italiane attraverso la crisi economica
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Informazioni tesi
Autore: | Matteo Di Tomassi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Siena |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia bancaria |
Relatore: | Paolo Pin |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 85 |
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