Motivazione e memoria prospettica: il ruolo degli incentivi estrinseci.
Gli effetti dell’importanza del compito sul ricordo prospettico
Nella vita quotidiana le persone formulano svariate tipologie di intenzioni e tra queste alcune sono importanti e quindi difficili da dimenticare, e altre lo sono meno, ma la loro dimenticanza può incidere sulla credibilità delle persone davanti agli altri.
Per comprendere meglio i meccanismi che sottendono una performance di memoria prospettica, è necessario analizzare quei fattori della fase di codifica che condizionano il ricordo prospettico, in particolare l’importanza percepita dell’intenzione.
Ad oggi, gli studi che hanno analizzato quest’argomento non sono tantissimi e hanno prodotto risultati discordanti (Brandimonte e Ferrante, 2008). Uno dei primi è stato svolto da Meacham e Singer (1977) il quale ha dimostrato una correlazione positiva tra l’importanza sociale dell’intenzione e la performance di memoria prospettica. Durante l’esperimento, svolto in un setting naturale, ai partecipanti veniva chiesto di spedire allo sperimentatore delle cartoline per un periodo di 8 settimane. Inoltre a metà dei partecipanti veniva detto che tra tutte le cartoline ricevute in tempo, ne sarebbero state estratte quattro per un premio di 5 dollari. I risultati mostrarono che nella condizione caratterizzata dall’incentivo alto, le performance dei partecipanti erano significativamente migliori.
Contrariamente a tali risultati, studi effettuati in seguito non hanno trovato alcun effetto dell’importanza sociale dell’intenzione e la performance di memoria prospettica (Kliegel et al., 2001). Kliegel e colleghi per risolvere questa antinomia empirica hanno proposto una spiegazione teorica alternativa. Secondo gli autori l’importanza del compito migliora la performance di memoria prospettica solo nel caso in cui il compito richiede l’impiego strategico di risorse attentive di monitoraggio, ma non nel caso in cui la realizzazione del compito prospettico si basa su processi relativamente automatici. In particolare secondo Kliegel e colleghi, l’importanza del compito prospettico migliora la performance di compiti di memoria prospettica time-based e di compiti event-based se la corretta realizzazione di questi ultimi necessita di un monitoraggio strategico; ciò non accede in quei compiti event-based la cui realizzazione si basa su processi relativamente automatici
Brandimonte e Ferrante (2008) non condividono questa spiegazione teorica poiché ritengono che nelle ricerche di Kliegel e colleghi l’importanza del compito sia stata manipolata senza tener conto del grado di coinvolgimento personale nel compito. In altre parole, secondo le studiose, il compito veniva definito “importante” o “non importante” senza specificare la direzione del beneficio poiché le istruzioni fornite ai soggetti erano neutre dal punto di vista del coinvolgimento personale.
Invece nelle ricerche condotte da Meacham e Kushner (1980) e da Cicogna e Nigro (1998) l’importanza del compito assume una direzione ben precisa, ovvero sociale. Infatti Meacham e Kushner (1980) hanno dimostrato che le azioni rivolte verso un’altra persona (ad es. riferire un messaggio ad un amico) vengono ricordate meglio rispetto alle azioni orientate verso un oggetto (ad es. ricordarsi di comprare il pane). Nell’esperimento di Cicogna e Nigro (1998) ai partecipanti veniva chiesto di compilare un questionario in 15 minuti. Lo sperimentatore, dopo aver dato tutte le istruzioni ai partecipanti, diceva loro che sarebbe uscito dalla stanza e che avrebbe staccato la cornetta del telefono. Prima di lasciare la stanza lo sperimentatore chiedeva ai partecipanti di riagganciare la cornetta dopo 5 minuti. L’importanza del compito veniva manipolata informando i partecipanti che lo sperimentatore aspettava una telefonata importante oppure una telefonata da parte di un collega. I risulti mostrarono che, nella condizione di rilevanza sociale, un nu-mero significativamente maggiore di soggetti portava a termine il compito basato sul tempo. Dato che il compito di memoria prospettica utilizzato da Cicogna e Nigro (1998) è un compito time-based (basato sull’attenzione), non è possibile disgiungere chiaramente l’influenza motivazionale da quella attentiva.
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Motivazione e memoria prospettica: il ruolo degli incentivi estrinseci.
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Informazioni tesi
Autore: | Fabiana Luongo |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Scienze Pedagogiche |
Relatore: | M. Antonella Brandimonte |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 74 |
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