Moda e mercato dei diamanti di colore

Accanto a Rio Tinto Diamonds ci sono altri produttori di diamanti Fancy Color. Tra i grossi colossi che gestiscono il mercato dei diamanti ci sono Alrosa,BHP Billiton, DTC, Harry Winston,ma i loro corebusiness sono rappresentati dai diamanti incolori. Tuttavia è necessario parlare di BHP Billiton, una delle più grandi società minerarie al mondo, nata nel 2001 dalla fusione della società australiana Broken Hill Proprietary Company con la società inglese Billiton. Dalla fusione sono nate due società, l'Australian BHP Billiton Limited e la British BHP Billiton Plc, quotate in borsa separatamente e con una struttura azionaria separata ma che operano sul mercato come un'unica società, la BHP Billiton, che ha un unico consiglio di amministrazione e un'unica struttura manageriale.

La società australiana controlla il 60% del capitale ed ha sede a Melbourne che è anche la sede globale del gruppo, mentre la società inglese che ha il 40% del capitale ha sede a Londra. La società è presente con le sue operazioni minerarie e di trasformazione (principalmente riguardanti ferro, diamanti, petrolio e bauxite) in 25 paesi. Sul fronte dei diamanti BHP Billiton possiede l’80 % di Ekati, miniera localizzata nei territori a Nord-ovest del Canada, che è operativa dal 1998 e che produce approssimativamente 4 milioni di carati di diamanti grezzi all’anno. La società vende la maggior parte della produzione tramite gli uffici di Antwerp ai buyers internazionali. Il 10% della produzione è destinata a tagliatori e gioiellieri canadesi. Vende inoltre diamanti tagliati attraverso i suoi due brands: CanadaMark™ e AURIAS™. Il gruppo BHP Billiton intende conquistare il colosso mondiale rivale Rio Tinto, e chiudere la più grande acquisizione vista finora nel settore minerario. A novembre 2007 ha infatti annunciato l'intenzione di creare un gigante mondiale delle materie prime acquistando Rio Tinto; il 6 febbraio 2008 ha lanciato un'Opa da 123 miliardi di dollari, che è stata respinta da Rio Tinto. In realtà BHP Billiton è stata ostacolata nel suo intento da due colossi dell’acciaio, l’americana Alcoa e la cinese Chinalco,che il 1° marzo 2008 si sono alleati per acquistare una quota del 12% del gruppo anglo-australiano Rio Tinto, mettendo in dubbio il proposto takeover di Rio da parte di BHP Billiton.

La mossa di Chinalco rappresenta il maggiore investimento mai fatto all'estero da una societa' cinese e secondo gli analisti e' motivato dalla preoccupazione sia del Governo di Pechino che del settore dell'acciaio cinese per la creazione di un megagruppo con un controllo pressoche' assoluto sulla produzione di ferro in Australia, dalla quale le imprese siderurgiche cinesi dipendono. Il 24 marzo 2004 la BHP è diventata membro dell’associazione NCDIA.