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L'emissione di Minibond in una media impresa. Il caso di Sea S.p.a.

Fondo centrale di garanzia, confidi e Sace

Gli enti considerati in tale paragrafo si occupano, direttamente o indirettamente, di fornire garanzie all'emissione del Minibond utili all'investitore per tutelare il proprio investimento così da ridurre il rischio di credito e conseguentemente anche il rendimento richiesto.

Il Fondo centrale di garanzia è uno strumento istituito con legge 662/96 e operativo dal 2000. Tale strumento offre garanzie alle imprese che vogliono ottenere finanziamenti. Il suo fine quindi è agevolare le imprese nell'ottenimento di liquidità. Opera secondo due modalità:
• garante diretto a favore di banche e altri intermediari finanziari;
• garante indiretto (contro-garante) in veste di riassicuratore di garanzie concesse da un confidi. Il fondo garantisce il confidi nei confronti della banca o ente finanziatore; garantisce il suo rischio di credito comportando così un miglioramento nel coefficiente di rischio a fini di vigilanza dell'operazione (minor rischio) e un minor costo.

Grazie all'attuazione del decreto Destinazione Italia il fondo può operare anche in ambito Minibond. In particolare, può concedere garanzie a (d.l. 145 del 23 dicembre 2013, art. 12, comma 6-bis):
• singole operazioni di emissione
• portafogli di operazioni sottoscritte da un medesimo intermediario (l'importo dei singoli titoli dovrà essere inferiore al 3% del valore nominale complessivo dei titoli in portafoglio che dovrà essere compreso tra i 50 e i 200 milioni di euro).

Per accedere al fondo le operazioni di sottoscrizione dovranno avere durata compresa tra i 36 e 120 mesi e non dovranno avere ad oggetto la sostituzione di linee di credito preesistenti. Riguardo alle singole emissioni, la garanzia del fondo coprirà:
• fino al 50% del valore nominale del Minibond sottoscritto nel caso di rimborso rateale
• fino al 30% del VN nel caso di rimborso unico a scadenza (bullet)

Le percentuali sono differenti e minori nel bullet (rispetto all'amortizing) in quanto il secondo tipo di rimborso comporta maggiori rischi perché in tale forma il rischio di credito quando si manifesta (solo a scadenza) comporta il potenziale mancato pagamento dell'intero importo e non di una singola rata. Nel primo caso (amortizing) la mancanza di pagamento di una delle rate può fungere da avvisaglia e permettere all'investitore di effettuare delle azioni correttive; oppure se il default si manifesta a scadenza gran parte dell'investimento è già stato rimborsato e quindi la perdita è comunque minore rispetto al caso bullet. Il fondo in ogni caso, in veste di garante, si tutela e garantisce in misura minore le operazioni più rischiose.

Altra modalità di azione del fondo di garanzia riguarda i casi in cui il portafoglio di Minibond viene ceduto a un fondo di investimento o ad una società veicolo per effettuare una cartolarizzazione (tradizionale o sintetica). Il fondo può coprire fino all'80% della tranche junior (la quota di portafoglio più rischiosa, quella che assorbe le prime perdite) e fino ad un massimo dell'8% del valore nominale complessivo dei titoli che lo compongono.

In entrambe le modalità di intervento l'importo massimo garantibile per singola PMI è di 1,5 milioni di euro per un massimo di risorse impegnate dal fondo di 50 milioni di euro (incrementabili fino a 100). Il 40% destinato a singole operazioni e il restante a portafogli. La garanzia diretta viene richiesta dal Fondo, dalle banche, dagli intermediari finanziari e/o dai gestori. Dal 7 Novembre 2014 il Fondo è operativo. Le imprese che vogliono beneficiare di tali garanzie devono passare tramite i soggetti appena elencati.

"I Confidi – Consorzi e Cooperative di garanzia collettiva fidi – sono i soggetti che, ai sensi della legge 326/2003, svolgono esclusivamente l'attività di rilascio di garanzie collettive dei fidi e i servizi connessi o strumentali, a favore delle piccole e medie imprese associate, nel rispetto delle riserve di attività previste dalla legge".

Sono soggetti che offrono garanzie per agevolare le imprese associate nell'ottenimento di finanziamenti. Non vi è ancora una disciplina specifica per i confidi in relazione alle garanzie per i Minibond, vi è attualmente solo rispetto alle cambiali finanziarie. La normativa prevede che questi istituti offrano garanzie ai soggetti associati principalmente per operazioni verso istituti bancari e non verso il mercato dei capitali. L'agenzia delle entrate con la Risoluzione 43/E (luglio 2013) ha previsto che i confidi, i Fondi comuni e le Sicav (OICR) possano acquistare minibond e incassare i relativi interessi senza essere soggetti alla ritenuta alla fonte e nemmeno ad imposta sostitutiva sui redditi da capitale (che invece pagano le persone fisiche e gli enti non commerciali). I confidi possono quindi acquistare Minibond e finanziare le imprese per cassa beneficiando degli incentivi fiscali previsti dalla normativa Minibond. [...]

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L'emissione di Minibond in una media impresa. Il caso di Sea S.p.a.

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Informazioni tesi

  Autore: Daniele Ferrari
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Trento
  Facoltà: Economia
  Corso: Finanza
  Relatore: Luca Erzegovesi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 103

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