Creatività e distruttività - Il caso: Adolf Hitler tra arte e perversione
Follia a due
Nel 1933 Goebbels, che lo stimava molto, gli commissiona la restaurazione di un palazzo. E in seguito gli dà l’incarico di organizzare una grande manifestazione e di preparare la scenografia adatta.
La manifestazione era quella del primo maggio ’33 che Hitler dichiara festa nazionale.
Speer così racconta quella sera: “Era una distesa immensa di gente. Al centro di questa distesa, nel punto più alto, avevo collocato Hitler. Tutti dovevano vederlo, tutti dovevano sentirlo.”
E Hitler si trova talmente in alto che con uno sguardo può raccogliere tutti e tutti da qualsiasi punto possono vederlo. Il colpo d’occhio è suggestivo e Goebbels, entusiasta, nomina Speer ufficialmente responsabile dei grandi raduni del terzo Reich. Fa inoltre il grande passo e decide di presentare il giovane architetto al Fuhrer. Il 15 giugno del ’33, a Monaco, Hitler incontra Speer che subito lo colpisce perché inizia ad esporre progetti, a discutere di arte, di forme e colori. Hitler ne resta affascinato e confida ai suoi collaboratori:
”E’ geniale! E’ un’anima che mi è affine”.
Mai si era espresso in questi termini, per nessuno. E Speer non è da meno: “dopo l’incontro con lui tutto è cambiato, la mia vita è costantemente in uno stato di tensione”.
Dopo quest’incontro avviene una strana coincidenza. Il più importante architetto del regime muore in uno strano incidente, all’improvviso. E il suo successore sarà proprio Albert Speer, che all’epoca ha solo 28 anni.
Il primo settembre del ’34 a Norimberga deve svolgersi il grande congresso nazionale del partito e Hitler incarica Speer di creare uno scenario adeguato, che viene prontamente realizzato.
Speer, nel suo diario, descrive l’arrivo di Hitler al congresso:
”Alle 20 arriva Hitler. L’oscurità tutt’intorno è repentinamente rischiarata da un chiarore abbagliante”. Sono i fasci di luce dei 150 riflettori disposti a cerchio a distanza di 12 m. l’uno dall’altro che Speer chiama “cattedrali di luce”, che illuminano la folla e poi salgono su fino a 10 km di altezza nel cielo buio. Hitler dirà a Speer: “ora lei costruirà per me edifici quali non siamo abituati a veder sorgere da 4000 anni.”
Questo brano è tratto dalla tesi:
Creatività e distruttività - Il caso: Adolf Hitler tra arte e perversione
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Informazioni tesi
Autore: | Stefania Virone |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi dell'Aquila |
Facoltà: | Scienze dell'Investigazione |
Corso: | Scienze e tecniche psicologiche |
Relatore: | Roberto Filippini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 129 |
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