Il lobbying europeo: un'analisi del Registro per la trasparenza per le organizzazioni, le persone giuridiche e i lavoratori autonomi impegnati nell'elaborazione e nell'attuazione delle politiche dell'Unione
Focus sull'Italia: le lobbies italiane a Bruxelles
Nonostante in Italia sia fortemente radicata la convinzione che il lobbismo italiano sia fenomeno dai caratteri nazionali e poco europei, la presenza di gruppi d'interesse e delle loro propaggini rappresentative è più che rilevante a Bruxelles.
Prima di passare alla seconda fase della ricerca, cioè l'analisi dell'interazione tra lobbies e istituzione europee, in chiusura di capitolo è opportuno rintracciare i principali soggetti del lobbismo italiano nell'UE, mettendo in risalto le caratteristiche organizzative ed operative più importanti.
Il Rapporto del CIPI Le lobby d'Italia a Bruxellles (a cura di Paolo Raffone, Bruxelle, 2006) traccia la mappa delle lobbies nostrane nella capitale europea, ricostruendo pezzo dopo pezzo quello che è il mosaico tanto frammentato quanto particolaristico del Sistema Italia.
Finora, il presente elaborato si è concentrato sulla ricognizione dei gruppi d'interesse riconducibili alla cosiddetta società civile e non ha approfondito la rappresentanza d'interessi presso l'UE operata dalle istituzioni degli Stati membri tramite strumenti e modalità codificate dagli ordinamenti nazionale e comunitario. Il Rapporto, invece, analizza il Sistema Italia come quel complesso intersecarsi d'istituzioni pubbliche nazionali e locali, missioni diplomatiche, gruppi d'interesse e attività lobbistiche nella più importante città dell'Unione. Risulta piuttosto utile, inoltre, integrare i dati del Rapporto con quelli ufficiali del Registro per la Trasparenza.
Il Sistema Italia si compone di alcune grandi aree: le istituzioni italiane e gli enti collegati, le rappresentanze regionali, le federazioni e le confederazioni, il sistema camerale e gli organismi della società civile.
Le istituzioni e gli enti collegati
Questa categoria è composta dalle missioni diplomatiche e consolari che rappresentano il governo italiano all'estero. In considerazione della specificità della capitale del Belgio, che è allo stesso tempo capitale nazionale e capitale internazionale, sede dell'Unione europea e di un'organizzazione internazionale, la NATO, è difficile mantenere una netta separazione tra le tipologie di missione diplomatica, se non per motivi eminentemente di specializzazione. L'Ambasciata d'Italia presso il Regno del Belgio è il punto di riferimento nazionale, politico e amministrativo alla quale sono accreditati il Consolato d'Italia a Bruxelles e l'Istituto Italiano di Cultura (promotore dell'identità linguistica e culturale italiana in Belgio) e collegate funzionalmente diverse strutture come le rappresentanze istituzionali a Bruxelles, la Banca d'Italia e l'Istituto per il Commercio con l'Estero (ICE), l'Ente Nazionale Italiano per il Turismo (ENIT), Unioncamere, le associazioni a vocazione economica a Bruxelles, la Camera di Commercio Belgo-Italiana e l'associazione Gruppo Iniziativa Italiana (GII).
Le due Rappresentanze presso la NATO e l'Unione europea, invece, sono un'espressione tecnico-politico-diplomatica del governo italiano, delle rappresentanze di collegamento tra il governo italiano e le strutture sovranazionali o internazionali presso le quali sono accreditate.
Anche se l'attività presso il Consiglio Atlantico e la NATO è esterna al sistema dell'Unione europea, l'importanza di questa Rappresentanza è rilevante tanto quanto le sue potenzialità lobbistiche, soprattutto se si considera il fatto che finora l'Europa ha basato la propria sicurezza e difesa principalmente sulla NATO.
La Rappresentanza presso l'UE si avvale di personale diplomatico insieme a personale appartenente ad altre carriere delle amministrazioni centrali e decentrate dello Stato. La sua attività, strumento di collegamento operativo-settoriale e non di classica legazione diplomatica, incide direttamente sulla formazione delle normativa comunitaria che diventa applicabile nel sistema giuridico e amministrativo italiano: pur avendo poteri negoziali, per l'approvazione delle decisioni comunitarie in sede di Consiglio è necessario l'intervento dei rappresentanti governativi di rango ministeriale.
È da notare che nella complessa macchina europea forte è l'incidenza dei funzionari e dei rappresentanti non diplomatici che partecipano ai diversi livelli di produzione normativa e regolamentare nella formazione delle policy. Dopo l'Atto Unico, e ancor di più dopo il Trattato di Maastricht, la funzione strettamente diplomatica si applica in modo prevalente agli interventi in sede di Consiglio. Un'ampia parte dell'attività normativa europea è affidata, invece, ad altri agenti che rappresentano gli interessi nazionali, privati e pubblici, alle lobbies, e ai membri del Parlamento europeo.
L'espansione dei procedimenti normativi e decisionali in co-decisione ha ulteriormente accresciuto la rilevanza di questi agenti non diplomatici. In pratica, la Rappresentanza Permanente diventa "pilastro strategico della promozione e della penetrazione degli interessi nazionali nel sistema europeo. Il ruolo di rappresentanza diplomatica classica è così rimodulato su quello di coordinamento e di gestione dei sistemi nazionali d'influenza." […]
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Il lobbying europeo: un'analisi del Registro per la trasparenza per le organizzazioni, le persone giuridiche e i lavoratori autonomi impegnati nell'elaborazione e nell'attuazione delle politiche dell'Unione
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Informazioni tesi
Autore: | Claudio Quaresima |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Relazioni internazionali |
Relatore: | Maria Cristina Marchetti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 158 |
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