Un nuovo strumento di finanziamento: Il project financing
Finanziamenti alternativi: lease finance, vendor finance e finanza pubblica
Oltre al finanziamento tramite le banche commerciali e a quello tramite l'emissione di obbligazioni, esistono altri tipi di finanza utilizzabili nei projects financing, che spesso fanno da complemento ai primi, e che sono la lease finance, la vendor finance e la finanza pubblica.
Nella struttura della lease finance, le attrezzature finanziate necessarie al progetto restano di proprietà del lessor (colui che presta) e non del lessee (colui che riceve il prestito).
Quest'ultimo paga al primo dei canoni di affitto, invece che degli interessi sul debito. Il leasing è utilizzato maggiormente per finanziare veicoli, macchinari industriali, e simili attrezzature, ed è uno strumento che viene incontro ai clienti che non possono raccogliere fondi in altro modo, mancando delle necessarie garanzie patrimoniali, o a clienti che necessitano solo delle attrezzature per un breve periodo e che quindi non intendono comprarle. In entrambi i casi la finanza tramite leasing è assai costosa, meno conveniente rispetto ai prestiti diretti, e il suo utilizzo nei project financing è in genere marginale. Ciò nonostante a volte ne trova impiego ugualmente per delle ragioni di benefici fiscali. In certi paesi infatti, come Stati Uniti e Regno Unito ad esempio, il locatore può avere dei vantaggi fiscali di deduzione dalle tasse sui propri materiali che sono prestati per un project financing. In tutti i casi il lessor, che può essere una compagnia di leasing, o un'altra azienda qualsiasi, non è attrezzato ad affrontare i rischi insiti in un project financing, e quindi è spesso garantito da una banca commerciale, che di fatto si assume i rischi come se essa stessa facesse il prestito, ma senza realmente erogare i soldi.
Vi sono dei casi in cui il finanziamento può essere invece elargito da un fornitore di prodotti o servizi della project company, è il caso della vendor finance. Un fornitore, chiamato vendor, di attrezzature ad esempio può avere delle migliori conoscenze sui rischi tecnici di un eventuale progetto del suo settore, e per questo potrebbe essere più disponibile a prestare dei soldi alla project company incaricata di svilupparlo, rispetto ai mercati finanziari. La vendor finance può essere quindi utilizzata dal fornitore, in un'ottica di lungo periodo, come un modo di aumentare le sue vendite ed aprirsi nuovi mercati.
Il fornitore potrà prestare direttamente il denaro alla compagnia del progetto, o anche semplicemente farsi da garante in suo favore, affinché essa possa raccogliere maggiori finanziamenti dalle banche. Spesso il fornitore è inoltre disposto ad assumersi rischi elevati, in caso di non riuscita del progetto, pur di poter poi garantirsi contratti di lungo termine con la project company.
Il vendor dovrà però, prima di imbarcarsi in un qualsiasi project financing, fare un'attenta analisi della fattibilità finanziaria dello stesso e del peso che tale finanziamento avrebbe sul suo bilancio, onde evitare rischi eccessivi che potrebbero compromettere la stessa solidità dell'azienda. Questo genere di finanza è usato in ogni caso solamente in piccole percentuale nei projects financing, e solamente in certi settori, come ad esempio quello della costruzioni di reti mobili per cellulari.
Un ultimo strumento per la raccolta di fondi a debito è rappresentato dalla finanza pubblica. Il settore pubblico a volte può offrire ai progetti delle specie di sussidi, sovvenzioni generalmente complementari e subordinate al prestito delle banche. Il ripagamento delle sovvenzioni in questo caso, come per ogni forma di debito subordinato, avverrà in seconda battuta rispetto al ripagamento del prestito dei finanziatori bancari iniziali. Certe concessioni dello stato possono persino essere a fondo perduto, fintanto che sono utilizzate unicamente per lo specifico progetto (che lo stato riterrà probabilmente di grande pubblica utilità), oppure può esistere un obbligo di ripagamento, ma solo a partire da un determinato livello di successo all'entrata in funzione dell'opera e stimato quindi in base al cash flow.
In pratica, se non esiste un obbligo di ritorno, o se esso è molto lieve, questo denaro dello stato può essere considerato più capitale di rischio della compagnia piuttosto che debito. Lo stato può decidere di entrare in questi progetti in quanto essi hanno una natura di pubblica utilità e grazie alla maggiore efficienza dei privati nella costruzione e gestione dell'opera, i costi finali saranno minori rispetto a un'opera del tutto pubblica. Si vedrà nel capitolo 6 che questa modalità è molto utilizzata in Italia.
Spesso l'intervento dello stato può essere marginale, e provvedere solamente a una piccola parte del finanziamento, lasciano la stragrande maggioranza alla finanza privata, ma in alcuni casi, nei paesi sottosviluppati ad esempio, esso può anche intervenire in maniera preponderante e giocare un ruolo di primo piano nel finanziamento del debito. A livello europeo l'utilizzo della finanza pubblica è incoraggiato dai prestiti elargiti per projects financing dalla Banca d'Investimento Europea.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Un nuovo strumento di finanziamento: Il project financing
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Informazioni tesi
Autore: | Gioel Pizzolitto |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Trieste |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Internazionali e Diplomatiche |
Relatore: | Domenico Parmeggiani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 116 |
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