Il Counselling nelle organizzazioni per la gestione delle negoziazioni

La Psicologia sociale studia i processi cognitivi e sociali (manifesti o impliciti) attraverso cui gli individui percepiscono gli altri, li influenzano e si pongono in relazione con loro. E’ fondata su otto principi:
-due assiomi fondamentali: il modo con cui ognuno costruisce la propria immagine della realtà è personale, l’influenza sociale è pervasiva (noi influenziamo gli altri e gli altri ci influenzano),
-tre principi motivazionali: l’acquisizione di padronanza, la ricerca di affiliazione, la valorizzazione di me e di ciò che è mio,
-tre principi di elaborazione: approfondiamo solo se siamo costretti, tendiamo a conservare piuttosto che al cambiamento e tendiamo a usare le informazioni accessibili piuttosto che quelle necessarie.

Per sviluppare l’analisi sulle cause di conflitto, penso sia utile partire dai tre principi motivazionali e cioè da quelli che vengono considerati bisogni di base, da cui si originano tutti gli altri e che, se messi in discussione, ci mettono immediatamente sul chi va là, pronti a combattere per difenderli. Sono con tutta probabilità i principi che ci hanno spinto ad attraversare millenni di storia e che connotano la nostra evoluzione attuale. Per esempio il bisogno di padronanza, ovvero di controllo sull’ambiente circostante, ha fatto sì che la mente storicamente si strutturasse attraverso un sistema di valori, atteggiamenti e convinzioni che, in qualsiasi situazione, permettono, a ciascuno di noi, di orientarsi e assumere decisioni.

Si tratta di un raffinato sistema di rappresentazioni mentali della realtà (il nostro mondo) con cui filtriamo tutte le informazioni che arrivano dall’esterno e che usiamo per catalogarle.
E’ chiaro quindi perché il nostro sistema di credenze sia così importante e come mai chi lo mette in discussione attiva immediatamente la nostra aggressività o ci fa paura.
La stessa valenza hanno i tratti di personalità in riferimento al bisogno di affiliazione. Paradossalmente il carattere, che spesso è fonte di conflitto interpersonale, è la modalità che abbiamo scelto, e che preferiamo alle altre, per stabilire relazioni affettive.

E’ ciò che in qualche modo, nella nostra esperienza, ci ha permesso di stabilire legami per noi importanti. E anche a esso è quasi impossibile rinunciare. Infine il bisogno di valorizzazione personale. Lo estendiamo alla nostra famiglia, ai nostri amici, alle cose che possediamo. A esso è connesso tutto il tema del giudizio e dell’essere giudicati. Forse è inutile sottolinearne la delicata importanza giacché tutti, credo, conosciamo il sapore amaro della mortificazione e dell’orgoglio ferito…