L'assistente sanitario e la comunicazione nei programmi di prevenzione secondaria

Il tumore della mammella femminile insorge dall’epitelio dei dotti ghiandolari ed i fattori di rischio epidemiologicamente accertati sono da ricondurre prevalentemente, direttamente o indirettamente, all’assetto ormonale della donna e a fattori genetici.
Essi si possono così riassumere in indicatori di rischio non modificabili e fattori di rischio.

Fra i primi:
a) durata della vita fertile della donna con un rischio più elevato quanto più è anticipato il menarca ed è ritardata la menopausa,
b) storia familiare di tumore mammario: un’anamnesi positiva per tumore mammario in familiari diretti o collaterali aumenta il rischio della malattia. Sono, inoltre, stati identificati sino ad oggi almeno 20 loci genetici le cui mutazioni possono aumentare il rischio d’insorgenza del carcinoma;
c) precedenti carcinomi: le donne con carcinoma della mammella hanno un’elevata probabilità di sviluppare un carcinoma primitivo nell’altra mammella.

Fra i fattori di rischio, modificabili
a) età al primo parto, con un aumento del rischio se il primo parto avviene dopo i 30 anni
b) nulliparità, che comporta un incremento del rischio dell’ordine del 30%; un numero elevato di figli (> 4 figli) si può considerare un fattore protettivo soprattutto per il tumore post-menopausale
c) obesità, cioè aumentato rischio di tumore in donne obese nel periodo perimenopausale