La liquidazione d'impresa

Con la nomina dei liquidatori si entra nella fase di liquidazione; in questa fase si va a sostituire l'organo amministrativo con i liquidatori che subentrano al loro posto.
Tale fase è caratterizzata dal fatto l'obiettivo ultimo del liquidatore sarà quello di effettuare una liquidazione dell'attivo, estinguere tutte le passività e ripartire eventualmente l'attivo residuale tra i soci.
Per la nomina dei liquidatori nelle società di persone avviene secondo le modalità contenute nel contratto sociale, tramite il consenso unanime di tutti i soci (in particolare facciamo riferimento all'art. 2275 c.c. per le società semplici e agli artt. 2293 e 2315 c.c. per le S.n.c. e le S.a.s.).
In caso contrario, se ciò non dovesse avvenire, spetterà al Presidente del tribunale scegliere il liquidatore, previa richiesta da parte dei soci.
I liquidatori entrano in carica nel momento in cui vi è l'accettazione dell'incarico, prendendo cosi il posto degli amministratori, che decadono.
L'incarico non ha una durata ben precisa e non è previsto un termine specifico; possono essere nominati liquidatori uno o più soci: in questo caso parliamo di un collegio di liquidatori che dovranno essere di numero dispari (spesso e volentieri sono tre) e deliberano a maggioranza.
Come spesso accade nelle società di persone, sono gli amministratori stessi che assumono l'incarico di liquidatore; ciò però non esclude che possono essere nominati come liquidatori anche soggetti terzi estranei alla società. Tale possibilità può avvenire anche nel caso in cui i soci sono costretti a rivolgersi al tribunale proprio perché tra di loro vi è un conflitto che non li rende capaci di deliberare; in questo caso sarà il tribunale a scegliere un liquidatore che sarà estraneo alla compagine sociale.
I liquidatori nelle società semplici assumono rappresentanza della società al momento della nomina; per tutte le altre tipologie di società di persona, essi assumono potere di rappresentanza al momento dell'iscrizione della nomina nel registro delle imprese.
Secondo quanto riferito dall'art. 2250 c.c. per quanto riguarda le società che hanno l'obbligo di essere iscritte presso il registro delle imprese, i liquidatori sono tenuti a rendere pubblica la liquidazione facendone menzione negli atti e nella corrispondenza; la pubblicazione della nomina ha il compito di rendere efficace verso terzi il loro potere di rappresentanza.
I liquidatori, secondo l'art 2275 c.c. secondo comma possono essere revocati "per volontà di tutti i soci e in ogni caso dal tribunale per giusta causa, su domanda i uno o più soci".
Nella giurisprudenza è stato precisato che un comportamento che provochi la revoca per giusta causa dell'incarico del liquidatore è associato a una condotta contraria alla diligenza del buon padre di famiglia o anche a una condotta che provochi una danno alla società.
In caso di rinunzia dell'incarico di liquidatore, la persona incaricata dovrà comunque rimanere in carica fino a quando un nuovo liquidatore non accetterà il nuovo incarico.
I liquidatori possono dimettersi ma devono darne comunicazione tempestiva a tutti quanti i soci. [...]