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VOCI DAL MONDO IN CLASSE: un percorso interdisciplinare dall’immaginario alla realtà multietnica

Fare intercultura attraverso le fiabe

Nel corso del primo capitolo abbiamo visto che una delle modalità più diffuse nella scuola per "fare" educazione interculturale, per passare cioè dall'approccio teorico alle proposte didattiche, consiste nell'utilizzo della fiaba e della narrazione in genere, in prospettiva interculturale.
La fiaba rappresenta infatti un genere narrativo universale che si ritrova nella tradizione orale di ciascun popolo e che si tramanda da una generazione all'altra, modificandosi e adattandosi via via ai cambiamenti di tempo e di spazio, arricchendosi qua e là di sfumature, riferimenti, chiaroscuri attinti cammin facendo.
Grazie a questa, possiamo scoprire le caratteristiche e le differenze che connotano un gruppo, un paese, un modo di vivere; possiamo quindi entrare per un momento, grazie alla suggestione e alla magia della parola narrata, nella vita quotidiana di un villaggio, di una terra, di un popolo. Dall'altra parte, le fiabe ci rimandano le innumerevoli analogie e somiglianze tra contesti, luoghi, ambienti tra loro distanti. Il bene e il male, le prove e l'eroe, la principessa e gli spiriti malvagi, le tappe della vita e della crescita: sono motivi e temi presenti nelle narrazioni di qui e d'altrove.
Secondo Graziella Favaro,

"conoscere chi viene da lontano e conoscersi attraverso le parole dell'immaginario o i racconti di viaggio, degli eventi e delle emozioni sono le tappe fondamentali che possono trasformare la vicinanza in un incontro, la distanza in reciproca curiosità".

Il percorso dell'immaginario è un tracciato a molte maglie; vi si accavallano antiche contaminazioni, tra miti, leggende e fiabe e si avvicendano cambiamenti che seguono l'evoluzione della cultura in cui si origina e di cui si alimenta. Il racconto e la tradizione orale racchiudono una rete di significati profondi attraverso i quali l'uomo interpreta e spiega il mondo, le sue leggi, l'organizzazione e il vivere sociale, il perché di tutte le cose e di tutti gli esseri viventi. La fiaba, raccogliendone temi e suggestioni, diviene un mezzo per comunicare e ampliare questo patrimonio di conoscenze.
Essa testimonia i sogni e le aspirazioni, diviene una chiave di lettura della realtà, aperta però a molteplici interpretazioni e ricca di potenzialità, grazie allo straordinario potere evocativo dell'immaginazione. Pur nella estrema varietà e ricchezza di linguaggi, situazioni, ambienti, accadimenti che caratterizzano le fiabe di tutti i paesi, l'immaginario collettivo riconduce ogni volta alle scoperte essenziali sulla condizione umana, la vita e la morte, l'amicizia e l'amore, la paura e i desideri. L'immaginario ha dunque accompagnato i popoli nelle loro peregrinazioni attraverso terre vicine e lontane, si è arricchito di contatti tra gente diversa, ha subito contaminazioni. Nelle fiabe e nei miti si trovano così elementi universali e le somiglianze vengono spesso "mascherate" dalle deformazioni del racconto, dalle traduzioni nelle varie lingue, dalla diffusione in culture diverse; alcuni elementi scompaiono ed altri acquistano rilevanza e centralità, a seconda del "luogo" dove l'immaginario si è fermato.
Alcuni temi compaiono in fiabe di paesi diversi, magari tra loro molto distanti geograficamente, e spesso gli stessi temi vengono narrati in modi diversi, "immaginati" differentemente in base all'elaborazione culturale che ogni popolo ne ha fatto, adattandola al proprio mondo, alle proprie esperienze, alla propria filosofia di vita.
Il racconto appare così una sorta di specchio a due facce, che, da un lato, si apre sull'orizzonte dell'immaginario e delle rappresentazioni collettive di una determinata società e, dall'altro, rivela i suoi evidenti agganci con la sfera del vissuto e con la dimensione sociale. Scoprire e riscoprire insieme le fiabe di qui e d'altrove diviene allora uno strumento di confronto e di conoscenza fra tradizioni culturali, mondi e popoli differenti tra loro anche molto distanti l'uno dall'altro.
Infatti, come afferma Graziella Favaro, "il confronto tra le fiabe più note ai bambini e quelle che appartengono al patrimonio narrativo delle etnie immigrate presenti nella loro stessa classe fa ritrovare temi e situazioni inaspettatamente simili a quelli delle nostre fiabe tradizionali, e nello stesso tempo fa scoprire abitudini differenti, nel cibo, nel lavoro, nelle credenze popolari, in un gioco a rimbalzo estremamente interessante tra ciò che si assomiglia e ciò che si allontana, ciò che riguarda la più generale condizione umana e ciò che può essere spiegato solo se inserito nel contesto storico e culturale che gli appartiene".
Le fiabe si possono trovare in tutto il mondo, molte sono antichissime, ma nonostante questo per ogni generazione di bambini hanno il fascino di una novità meravigliosa.
Ogni volta che qualcuno ripete o scrive: "C'era una volta", la fiaba sembra animarsi, fresca e sorprendente come la prima volta che è stata raccontata, si aprono le porte a paesi lontani, in un tempo senza tempo, incontriamo strani personaggi e proprio l'indeterminatezza del luogo e del tempo crea quell'alone di magia che si respira quando si entra in contatto con essa. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

VOCI DAL MONDO IN CLASSE: un percorso interdisciplinare dall’immaginario alla realtà multietnica

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Informazioni tesi

  Autore: Silvia Comollo
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze della Formazione Primaria
  Relatore: Mariangela  GIUSTI
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 202

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