Cina ed Unione Europea: un'analisi delle relazioni economico-commerciali degli ultimi dieci anni
Excursus sulle relazioni sino-europee
L’Unione e la Cina hanno festeggiato nel maggio 2010 i primi 35 anni delle loro relazioni diplomatiche, che furono appunto inaugurate nel 1975 con la visita dell’allora Commissario Europeo Christopher Soames in Cina. Durante questo arco di tempo le relazioni bilaterali tra le due potenze hanno conosciuto una notevole evoluzione: se infatti inizialmente i rapporti si concentravano meramente su tematiche commerciali, via via essi si sono ampliati sempre più fino ad abbracciare una più vasta gamma di tematiche che vanno dal dialogo politico (inaugurato nel 1992 e che ha portato agli annuali EU-China Summit avviati dal 1998) al più generale programma di cooperazione EU-China. Si é visto in sostanza quindi il passaggio da una semplice relationship ad una più articolata e vera e propria partnership (Snyder,2009: 608).
Nello studiare la sua manovra d’azione nei confronti della Cina, la Commissione Europea deve prendere atto del fatto che questo paese si ritrova ad essere caratterizzato da due volti tra loro molto diversi: da una parte, infatti, la Cina continua ancora ad essere considerata un paese in via di sviluppo alla luce di alcuni indicatori tradizionali (e per varie ragioni che ho già esposto, la Cina stessa trova convenienza nell’essere etichettata così), ma dall’altra parte il paese é sostanzialmente diventato un attore chiave in termini politici ma soprattutto economici della scena mondiale. Per questo l’Unione Europea ha un forte interesse nel sostenere e nel collaborare al progressivo percorso di sviluppo che la Cina sta realizzando al suo interno.
Il programma di cooperazione allo sviluppo cinese promosso dalla Commissione trova le sue fondamenta nel titolo XX della “Cooperazione allo Sviluppo” del Trattato istitutivo dell’Unione Europea. In particolare, l’articolo 177 stabilisce i tre principali obiettivi della politica di cooperazione allo sviluppo che deve svolgere la Comunità:
1. favorire lo sviluppo economico e sociale sostenibile dei paesi in via di sviluppo, in particolare di quelli più svantaggiati;
2. favorire l’inserimento armonioso e progressivo dei paesi in via di sviluppo all’interno della economia mondiale;
3. favorire la lotta contro la povertà nei paesi in via di sviluppo.
Inoltre l’articolo 179 del Trattato attribuisce al Consiglio l’onere di adottare le misure necessarie per il raggiungimento degli obiettivi sopra descritti e tali misure possono assumere la forma di programmi pluriennali. Infine, l’articolo 181 A stabilisce che la Comunità dovrebbe porre in essere azioni di cooperazione economica, finanziaria e tecnica con paesi terzi. Tali azioni sono da integrarsi con quelle condotte dagli Stati membri e coerenti con la politica di sviluppo della Comunità. La politica della Comunità in questo settore contribuisce, inoltre, all'obiettivo generale di sviluppo e rafforzamento della democrazia e dello Stato di diritto, nonché al rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali.
In questo quadro si inseriscono il secondo Multi-Annual Indicative Programme for Asia (MIP) 2011-2013, adottato dalla Commissione il 17 novembre 2010, e in particolare il China Strategy Paper (CSP) 2007-2013 che invece fu adottato il 23 luglio dello stesso anno e che va a integrare il MIP per rendere la politica della Unione ancora più incisiva ed efficace, essendo infatti un’analisi dettagliata della situazione sociale, politica ed economica del paese asiatico. Per quanto riguarda il MIP, questo é il secondo programma che si inserisce all’interno della Regional Strategy for Asia 2007-2013 (il primo MIP copre infatti il periodo 2007-2010) e vuole sostanzialmente indicare le linee di intervento della Commissione per l’intera regione rivolte a tre aree in particolare: sostegno alla integrazione regionale per il quale si prevede anche la cooperazione con partner chiave quali Asia-Europe Meeting (ASEM)3, Association of South-East Asian Nations (ASEAN) e South-Asia; cooperazione basata sulla Policy e il Know-How, area che comprende a sua volta tre sottocategorie nelle quali intervenire (cambiamento climatico, ambiente ed energia; istruzione superiore e cooperazione sulla salute umana e animale attraverso un crosssectoral approach); sostegno alle persone sradicate in Asia. Per il conseguimento di questi obiettivi il MIP prevede uno stanziamento di fondi pari a 321 milioni di euro (European Commission, 2010).
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Cina ed Unione Europea: un'analisi delle relazioni economico-commerciali degli ultimi dieci anni
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Informazioni tesi
Autore: | Federica Murolo |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze della Politica e dei Processi Decisionali |
Relatore: | Roberto Ricciuti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 140 |
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