Finalità e limiti dell’analisi di bilancio. Analisi di un caso concreto.

Per utilizzare un criterio omogeneo di paragone tra Ikea Retail e Mercatone Uno, nell'analisi spaziale di bilancio si sono considerati solo i bilanci di M. Business dal 2009 al 2011. Prima del 2009, anno in cui M. Business ha svolto un grande lavoro d'incorporazione per fusione di 64 società, non sarebbe stato possibile confrontare le società di Retail. L'assetto societario del gruppo ante operazione di fusione prevedeva numerose società operative, la maggior parte delle quali gestiva direttamente un punto vendita garantendone il controllo diretto sulla redditività. Tuttavia la duplicazione dei costi fissi che la gestione societaria individuale di singoli punti vendita comportava, era diventata economicamente significativa e aveva ripercussioni sia sulle azioni economiche-strategiche, sia sui livelli di efficienza, reddittività e competitività del gruppo. Per sopperire a tale problema già a partire dal 2003, il gruppo Mercatone Uno ha compiuto consistenti investimenti per garantirsi una gestione unitaria con particolare riguardo al sistema informativo di gruppo, il quale è attualmente in grado di gestire sul piano amministrativo i singoli punti vendita. L'operazione di fusione è stata dunque finalizzata per incrementare ulteriormente l'efficienza del gruppo passando da una struttura societaria caratterizzata da innumerevoli società operative, a una struttura societaria caratterizzata da sole filiali (punti vendita operativi) e una struttura amministrativa concentrata presso la sede legale di Imola nella provincia di Bologna. Tale operazione di fusione ha consentito di realizzare significativi risparmi soprattutto del costo del lavoro e dei costi operativi di gestione. Per quanto riguarda il costo del lavoro, l'accentramento ha consentito di trasferire il personale nella sede centrale del gruppo per lo svolgimento di compiti all'interno dell'area amministrativa senza ricorrere all'assunzione di nuovi dipendenti; il risparmio dei costi operativi sono dovuti principalmente alla diminuzione degli oneri camerali e dei costi per il deposito dei bilanci. L'operazione di fusione per incorporazione va comunque inquadrata in un più complesso processo di ristrutturazione del gruppo Mercatone che è tuttora in corso. Nel luglio 2011 è stato deliberato lo scorporo delle attività nell'immobiliare, esercitate da varie società del gruppo (Mercatone Uno Holding spa, M. Estate spa, Mercatone Uno Services spa e M. Business S.r.l.), a favore di Cve S.r.l. Sempre a fine luglio, è stata anche deliberata la fusione inversa della capogruppo Mercatone Uno Holding nella controllata M. Estate, che sarà quindi controllata al 70% da Cenni e al 30% da Valentini.