Realismo e Ontologia della Dark Matter nella ricerca contemporanea

Con il definitivo abbandono, grazie alla teoria della relatività ristretta, dell'esistenza di un etere che facesse da supporto alla propagazione delle onde elettromagnetiche, gli scienziati del ventesimo secolo, per molto tempo, furono poco interessati all'idea che un fondo uniforme di materia invisibile potesse pervadere l'Universo.
Vedremo che la legge di gravitazione di Newton e la teoria della Relatività Generale di Einstein forniscono la chiave per sondare la presenza della materia oscura nascosta tra le stelle.
La prova dell’esistenza della Dark Matter è basata su evidenza osservativa indiretta a differenza di quanto accade per l’osservazione (diretta) di molti oggetti comuni ma anche di stelle e galassie che possono essere osservate con telescopi ottici, o gas interstellari osservati con telescopi a raggi x.
I telescopi si basano su teorie fisiche come elettromagnetismo quindi lontane dalla teoria che viene testata, la teoria della gravità. Questo è importante da sottolineare per evitare di pensare ad una sorta di auto-conferma sperimentale. Ad oggi non si ha evidenza diretta di DM, ossia di particelle di Dark Matter, o prove dell’esistenza della DM indipendenti da misure gravitazionali, la DM risulta non osservabile a nessuna lunghezza d’onda.
Le osservazioni indirette di una entità si basano sul predire interazioni tra l’entità in studio con altre entità note sulla base di una teoria fisica confermata, nel caso della DM la teoria è quella gravitazionale e le due entità in gioco sono la DM oggetto di studio e la materia ordinaria presente nel cosmo. Le conclusioni vengono raggiunte tramite una abduzione seguente l’osservazione diretta degli effetti di queste presunte interazioni. Ad oggi, l’esistenza della materia oscura nella sua forma materiale-particellare, è dedotta solo da osservazioni indirette.
Il processo inferenziale si basa sull’assunzione della verità della teoria gravitazionale e vedremo che questo potrebbe essere un motivo della difficoltà di trovare particelle della DM, che infatti potrebbero non esistere e quanto osservato potrebbe avere un’altra spiegazione, essere giustificato da un’altra prospettiva che si sta sviluppando parallelamente a quella della materia oscura. Questo è quanto affermano i sostenitori della teoria alternativa MOND, ma la maggior parte dei cosmologi considerano che ci siano abbastanza prove indirette per stabilire che la DM esista.
Le evidenze osservative di materia oscura sono tante ed è importante sottolineare come queste prove provengano da fenomeni di scala diversa. Vedremo che questa sottolineatura avrà importanza nel momento in cui si sosterrà la realtà della DM partendo dal fatto che diverse prospettive di analisi portano alla stessa conclusione: deve esiste della materia aggiuntiva a quella barionica.