Sviluppo regionale ed europeizzazione. L'esperienza delle politiche regionali in Turchia durante i negoziati di adesione all'Unione Europea

Come discusso nei paragrafi precedenti, il concetto di europeizzazione stricto sensu sembra essere da ricollegare agli stati già membri dell'Unione Europea. Ciononostante, il termine è stato utilizzato nell'ultimo decennio per descrivere anche processi di cambiamento e adattamento in contesti extra-europei, in particolare in quelli candidati all'ingresso. [...]
Se da un lato il concetto di europeizzazione presuppone anche in questi contesti una serie di “adattamenti” alle logiche e alle pratiche proposte da Bruxelles, i parametri attraverso cui misurare e studiare tali tendenze sono, nel caso di contesti non ancora parte dell'Unione, ovviamente differenti rispetto al caso degli stati già membri. Ciò è collegato alle differenze esistenti nei rapporti di forza che connettono rispettivamente i vari paesi candidati e gli stati già membri con le istituzioni comunitarie.

Héritier (2005) definisce questa differenza nei rapporti di potere con i termini di “two-way-street” e “one-way-street”: il primo caso presuppone non solo trasposizione di norme e regolamenti dall'alto verso il basso ma anche il contrario, ovvero attività di lobbying per influenzare la produzione di politiche comunitarie. Il concetto di meta-governance multi-scala discusso in precedenza sembra proprio indicare tali dinamiche complesse. Nel secondo caso, invece, gli stati candidati non dispongono di forza per negoziare l'adozione dell'acquis ma, al massimo, possono trattare la scala temporale entro cui adattarsi. Il concetto teorico che gli studiosi dell'argomento hanno utilizzato per dare conto di queste “asimmetrie” di poteri è quello di condizionalità (Schimmelfennig, Sedelmeier, 2005).
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Occorre precisare che l'approccio adottato in molti lavori sull'argomento (per esempio quelli citati pocanzi: Héritier, 2005; Schimmelfennig e Sedel-meier, 2005) è in realtà passibile di critiche anche profonde, in particolare per-ché esageratamente “positivista” ed “eurocentrico”: ciò è per esempio evidente nell'eccessivo appiattimento dei negoziati di adesione sulle asimmetrie di potere "between the actor applying the conditionality and encouraging “socializa-tion” and the complying and “socialized” actor on the receiving end" (Hu-ghes, Sasse, Gordon, 2004). Pur confermando l'esistenza di rapporti di forza fortemente squilibrati61, occorre non dimenticare la complessità dei meccani-